LODI «Serve un nuovo ospedale per la città»

La lettera

Buongiorno Direttore, la ringrazio in anticipo per lo spazio che vorrà dedicarmi. Voglio descrivere brevemente la situazione che vivo ogni volta che devo accompagnare mia madre in ospedale a Lodi, conseguentemente al fatto che da pochi mesi è costretta, purtroppo, ad utilizzare una sedia a rotelle.

Come noto davanti all’ingresso del nostro nosocomio ci sono solo quattro posti auto riservati a persone con disabilità costantemente occupati per ore e spesso da chi non ne ha diritto. Per poter portare la mamma ad eseguire visite o esami sono costretto ogni volta a parcheggiare la macchina all’inizio della discesa del pronto soccorso, farla scendere dall’auto per poi accomodarla sulla sedia a rotelle, precedentemente estratta dal baule. Terminata questa prassi (l’alternativa sarebbe fermare l’auto in mezzo alla strada e bloccare il traffico), eseguo una retromarcia rimettendomi nuovamente su viale Savoia alla ricerca di un parcheggio con la mamma ad aspettarmi sola sul marciapiede. Vi sembra normale tutto questo?

Mi permetto di suggerire alle competenti autorità di individuare delle soluzioni per risolvere questo enorme disagio che non interessa solo il sottoscritto ma moltissime altre famiglie, magari riducendo l’imponente ingresso o il giardino dell’ospedale a beneficio della realizzazione di nuovi parcheggi per disabili.

Pensare ad un ospedale nuovo alle porte di Lodi come recentemente approvato per la città di Cremona, immagino sia chiedere troppo, o forse no?

R. E. S .

Un ospedale nuovo? Certo che servirebbe. Bergamo, Cremona, Piacenza sono città a noi vicine che hanno investito in questa direzione. Noi no. E ci teniamo un ospedale nel quale non ci sta più nemmeno uno spillo, con problemi che ricadono sull’utenza e i lavoratori. Dopo quel che abbiamo passato con il Covid una seria riflessione sulla realizzazione di un nuovo nosocomio di respiro provinciale oltre la tangenziale di Lodi andrebbe fatta.

Lorenzo Rinaldi

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