LODI «Serve un nuovo ospedale, coinvolgete l’opinione pubblica»

Un capoluogo di provincia di una delle 5 regioni europee più ricche non può non avere una struttura sanitaria moderna e funzionale

Buongiorno Direttore,

ho letto con piacere la lettera del Sig. Eugenio Trentin apparsa lo scorso 5 giugno sul suo giornale a titolo “Nuovo ospedale per la città: apriamo il dibattito” con la quale veniva sottolineata anche da parte sua, oltre che dal sottoscritto (vedasi mia lettera del 23 maggio u.s.), l’esigenza di realizzare a Lodi una nuova struttura ospedaliera moderna e facilmente accessibile da persone disabili o gravemente malate e loro parenti.

Nella mia comunicazione facevo notare che davanti all’ospedale sono presenti solo quattro posti per disabili costantemente occupati, spesso per ore e soventemente da persone che non ne avrebbero diritto. Pensare di posizionare un vigile in zona sarebbe ovviamente impensabile, visto per altro l’organico ormai ridotto degli agenti rimasti in servizio nel capoluogo.

Questa situazione disagevole è sotto gli occhi di tutti, deve essere affrontata e risolta. Gli ospedali vanno progettati in zone limitrofe alle città con parcheggi nelle vicinanze (magari sotterranei) e con servizi comodi per l’utenza.

Con mio grande stupore avevo letto anche dei commenti contrari all’ipotizzabile progetto; secondo il parere di taluni l’ospedale deve essere raggiungibile a piedi. Vorrei porre a queste persone la seguente domanda: come mai quando si ha necessità di recarsi presso blasonati centri come San Raffale o Humanitas sono disponibili a fare dei chilometri in auto o altri mezzi, mentre quando si tratta di oltrepassare la tangenziale per raggiungere il nosocomio della propria città diventa un’impresa?

Sarebbe molto interessante se l’amministrazione comunale si facesse promotrice di indire un incontro pubblico sulla questione “aprendo un dibattito”, cosa ne pensa Direttore?

I temi da poter discutere sono innumerevoli e importanti, a partire dalla viabilità.

La risposta del direttore Lorenzo Rinaldi

Gentile lettore, torno volentieri sull’argomento perché mi sta a cuore. Gli ordini di problemi sono due. Il primo, la cui risoluzione è urgente e chiama in causa Comune e Asst, riguarda un intervento immediato nell’area davanti all’ospedale per garantire una sosta decorosa e dignitosa ai malati, per punire i furbi e per snellire il traffico. La seconda questione è invece di ampio respiro e attiene alla possibilità che un capoluogo di provincia di una delle prime cinque regioni europee per produzione manifatturiera (dunque una delle più ricche!) possa dotarsi di un ospedale moderno e funzionale. Non si chiede la luna, ma il minimo sindacale. Oggi l’attuale ospedale di Lodi non consente più interventi di miglioria reale e di ampliamento, semplicemente perché lo spazio è esaurito. Probabilmente è stato un errore progettare e realizzare la terza ala nell’attuale collocazione: sarebbe stato meglio pensare a un ospedale tutto nuovo in un’area libera al di là della tangenziale. Oggi al Maggiore anche il più piccolo cantiere deve fare i conti con un’area terribilmente congestionata e, come dice il detto in vernacolo... fa è disfà l’è tut un laurà.

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