LODI «Santa Chiara: gli arretrati
contrattuali non hanno inciso sul 2022»

La lettera di Luciano Bellocchio

Sinceramente buttare alle ortiche 30 anni della propria esistenza disturba non poco, non è mia consuetudine sputare nel piatto in cui ho mangiato per tutto quel periodo e quando leggo articoli su Santa Chiara, in cui purtroppo si da per scontato che le “baggianate” che vengono raccontate a giustificazione delle proprie incapacità ed incompetenza corrispondano a verità, mi disturba.

Nell’articolo apparso su Il Cittadino sabato 29 luglio in merito alla Commissione Welfare del Comune di Lodi in cui si discuteva proprio di Santa Chiara si legge che il disavanzo 2022 di 1.223.175 euro è da attribuirsi a diversi fattori, innalzamento dei costi per l’energia e su questo potremmo in parte essere d’accordo se non che i costi energetici sono aumentati a partire da aprile-maggio dell’anno in questione e forse volendo si poteva cercare, come hanno fatto milioni di famiglie ed imprese italiane, fornitori con i costi più contenuti.

Vogliamo discernere sulla voce aumenti contrattuali? Beh, il rinnovo contrattuale è stato sottoscritto nel novembre 2022 e a dicembre la Fondazione avrebbe dovuto erogare gli arretrati e gli aumenti, nella loro totalità ma... nel 2022 Santa Chiara, grazie ad un accordo sottoscritto con le sigle sindacali, e da me anche sostenuto e propugnato visto le pietose condizioni finanziarie dell’ente, non ha erogato nulla e ribadisco nulla, non un solo euro quindi cortesemente chiederei come sia possibile che gli arretrati contrattuali possano avere inciso sui bilanci, negativi, del 2022.

Ah, neppure il progetto obiettivo 2022 è ancora stato erogato.

Gli arretrati contrattuali sono stati erogati nel giugno 2023, ribadisco, nel giugno 2023, e sinceramente pur non essendo un economista o un fiscalista non capisco come possano avere inciso sulla passività 2022.

Il 31 luglio 2021 andavo in pensione, 31 luglio 2021 Santa Chiara aveva raggiunto la saturazione dei posti letto o forse mancava ben poco per arrivarci ma, nel 2022 pur essendo satura si attribuisce ancora al Covid la mancata saturazione dei posti letto e quindi mancati introiti che ovviamente, ma non troppo ovviamente, incidono pure essi sulla passività.

Nel 2022 si giustifica una passività, cronica, attribuendone la colpa al Covid ed agli arretrati contrattuali pur essendo la struttura completamente coperta da un punto di vista delle degenze e pur non essendo uscito un solo euro di arretrati.

Forse accusare il commissario Basettoni e la Banda Bassotti e perché no Topolino sarebbe stato più credibile ma tant’è, il bilancio negativo, e non di poco, è dovuto, si racconta, agli aumenti della componente energetica, forse, in parte, ma soprattutto agli aumenti contrattuali anche se non un solo euro può essere inserito in bilancio sotto questa voce visto che neppure un euro è uscito nel 2022 ed anche alla mancata saturazione dei posti letto con la struttura che funzionava a pieno regime.

Chissà, forse un buon economista potrebbe spiegare quali strane alchimie hanno causato un passivo di 1.223.175 €, o pure lui brancolerebbe nel buio?

Luciano Bellocchio

Coordinatore Regionale DICCAP-CSE

Settore Autonomie e Funzioni Locali

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