LODI «Ricordo a Meloni che governare non equivale a comandare»

«Il governo non vuole ascoltare. Vogliono decidere e poi farsi propaganda con le telenovele, come la presidente del consiglio ripresa nel video che mostra il consiglio dei ministri dell’1 maggio»

Settimane vivaci, quelle del Governo e della maggioranza di Destra: ha iniziato il Presidente del Senato La Russa negando il carattere antifascista della Costituzione Italiana, nei giorni precedenti il 25 Aprile. Un tempismo perfetto. Si sa: per alcune culture la “miglior difesa è l’attacco”. Dopo questo esordio, incominciano i “distinguo” e non tutti gli esponenti di Destra partecipano al 25 aprile e per alcuni ci sono impegni altrove… Poi ci sono state le polemiche del 1 Maggio, festa che nasce nel 1886 (1889 in Italia), abolita dal fascismo e ripresa dopo la Liberazione. Festa, quindi, del Sindacato e dei lavoratori, attuata nei decenni con modalità diverse.

Quest’anno il Governo annuncia che il primo di maggio si convocherà il Consiglio dei Ministri per approvare un Decreto sui temi del lavoro. Il Sindacato ovviamente protesta per il mancato confronto: “Magari potreste anche convocarci per conoscere le nostre proposte” dicono. Immediata convocazione delle Organizzazioni sindacali il giorno che precede l’approvazione del Decreto da parte del Governo. Incontro a “vuoto”, tanto per farlo. Loro hanno già deciso. Le manifestazioni delle organizzazioni sindacali sono ridimensionate dal Decreto del Governo e dalla iniziativa della Presidente Meloni che prima attrice di un video che elude anche le domande dei giornalisti, accompagna lo spettatore a verificare che, il 1 maggio, il Governo... lavora (mentre altri fanno festa...) e opera aumenti salariali che non si sono “mai visti” (che non è vero), nascondendo che elimina aiuti alla povertà, ai lavoratori più fragili e accresce irregolarità e precarietà del lavoro. Ma se il Governo ritenesse positivo il ruolo delle Organizzazioni sindacali, perché non le ha coinvolte prima o dopo il primo maggio, fuori dalla Festa dei lavoratori? In realtà sono domande ingenue.

Il Governo non vuole ascoltare. Concertare, rispettando reciproche autonomie? Tener conto delle rappresentanze dei lavoratori e delle loro proposte? Questo, per il Governo sarebbe segno di debolezza.

“Loro” vogliono decidere e poi pubblicizzare e farsi propaganda con le telenovele (la Meloni ripresa nel video che mostra la riunione del Governo) e ricorda il populismo sudamericano… Le convocazioni delle parti sociali devono essere “umilianti”, così non “rompono le scatole”. Siamo sempre lì: governare non equivale a comandare. Speriamo che la storia non si ripeta sulle riforme costituzionali: qui il confronto è stato aperto con tutti i gruppi politici, per ora, ma ci sono esponenti di maggioranza che hanno ricordato che il centrodestra nel proprio programma ha indicato “l’elezione diretta da parte dei cittadini”. Elezione diretta di cosa? Capo del governo, Presidente della Repubblica? Risposta “Poi si vedrà”. Brividi.

Gianni Piatti

Lodi

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