LODI «Manifestazione per la Palestina,
rivendico con orgoglio la partecipazione»

L’intervento di Michele Merola

Voglio portare il mio punto di vista, in quattro punti, con la serenità e la tranquillità di chi non solo non ha nulla di cui giustificarsi, o da cui prendere le distanze (anche perché prender le distanze da me stesso sarebbe quanto meno dissociante), ma di chi rivendica con orgoglio di aver partecipato a quella manifestazione che non era contro Israele ma era per chiedere il cessate il fuoco e la fine dei massacri di popolazioni civili inermi.

Ho sentito il dovere morale di partecipare e non ero solo, ma c’erano decine di associazioni e sigle (con molte delle quali collaboro o sono iscritto da anni: ANPI, Lodi Arcobaleno, RumoRosse, Legambiente, etc..) e c’erano centinaia di persone che condividevano l’urgenza di fare sentire la propria voce per provare a fermare quanto sta accadendo.

Ho condiviso tutti gli slogan? Forse no, ma lasciatemi dire che, di fronte al dramma che si sta vivendo in quella terra, certi distingui sono sofismi che si può permettere solo chi è comodamente seduto a casa.

1. Stiamo assistendo al conflitto più violento degli ultimi anni in cui le vittime sono nella quasi totalità civili: quasi 30.000 morti in 4 mesi, più dell’1% dell’intera popolazione di Gaza, 250 morti al giorno più di qualsiasi altro conflitto (per dare termini di paragone: in Ucraina sono 44, in Siria 96, in Sudan 51, in Iraq 51, in Afghanistan 24, in Yemen 16 – Fonte Oxfam ong); quasi 11.000 bambini morti, come se morissero tutti, TUTTI, i bambini della Provincia di Lodi di 0-6 anni.

2. Condannare con forza l’attacco di Hamas e chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi, non ci può fare chiudere gli occhi su quanto sta accadendo in questi mesi; il diritto all’autodifesa non può giustificare questi massacri. Non si può non condannare la distruzione di scuole, ospedali, i bombardamenti di campi profughi, l’uccisione di decine e decine di giornalisti, centinai di medici, operatori sanitari e di organizzazioni internazionali come l’ONU.

3. Criticare il Governo di Israele non è antisemitismo. A meno che non siano antisemiti gli ebrei pacifisti che chiedono al loro Governo di fermarsi, l’Unione Europea che ha chiesto il cessate il fuoco e la Corte di Giustizia Internazionale di fermare i massacri e di evitare il genocidio; o gli oltre 800 diplomatici USA e UE che, proprio l’altro ieri, hanno stilato un documento in cui “si accusa Israele di «gravi violazioni del diritto internazionale». Funzionari in servizio per conto di 11 governi europei, fra cui Regno Unito, Germania e Francia, oltre a quello Usa, esortano i rispettivi Paesi ad agire per fermare il conflitto. Altrimenti, scrivono in un testo visionato anche dalla Bbc, c’è «il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo». Fino, potenzialmente, a scenari di «pulizia etnica e genocidio»” (fonte Avvenire: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/800-funzionari) .

4. La mia storia di impegno civile e sociale parla per me. Il giorno prima della manifestazione, il 27 gennaio Giorno della Memoria, ero alla posa delle Pietre di inciampo (e non c’era nessuno delle opposizioni, nessuno!) promossa da questa Amministrazione che ricordava 2 antifascisti lodigiani deportati dal regime fascista e morti nei campi di concentramento. Quella stessa domenica ho contribuito, con diverse associazioni di cui faccio parte, all’organizzazione di un evento per la Giornata della Memoria, in cui uno storico ha presentato il suo libro sui massacri perpetrati da Mussolini e i suoi gerarchi. Fino a prova contraria, sono stati i fascisti ad avere emanato le leggi razziali e organizzato la deportazione degli ebrei, dei perseguitati politici, rom, omosessuali, etc. Non credo che nel nostro Consiglio comunale siedano persone titolate a dare patenti di antisemitismo, men che meno tra i banchi del centrodestra, tra chi appartiene a forze alleate con chi ancora fatica a dichiararsi antifascista o conserva i busti di Mussolini in casa o strizza l’occhio a partiti europei di estrema destra.

Chi mi ha criticato cosa propone? A loro va bene così? Quante altre vittime dovranno esserci prima che si chieda di fermarsi? 50.000? 100.000? 1 milione?

Mi riconosco pienamente nelle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciate proprio il Giorno della Memoria: “Israele ha sofferto, non neghi a un altro popolo diritto a uno Stato”. Nella mia cameretta da ragazzo avevo appeso il poster (ed è ancora lì) della foto di Rabin e Arafat che, con Clinton, firmavano gli accordi di pace tra Israele e Palestina. Quello è sempre stato il mio riferimento su questi temi. Io sono e resto orgogliosamente antifascista e tutti gli anni mi troverete il 27 gennaio ad onorare le vittime della Shoah, come il 25 aprile a celebrare la liberazione dal fascismo e nelle piazze in solidarietà dei popoli che subiscono guerre ingiuste.

Michele Merola

Consigliere Comunale del Partito Democratico Furegato Sindaco

Lodi

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