
Lettere al Direttore / Lodi
Mercoledì 14 Maggio 2025
LODI «L’area della Piarda è parte del Parco e non un giardino privato»
La lettera di Francesca Sanna
Gentile Direttore,
questa mattina (domenica 11 maggio, ndr) ho avuto la pessima idea di fare una passeggiata al lungo Adda.
Ovviamente sono rimasta colpita dalla scempio fatto in Piarda Ferrari, di cui si è ampiamente parlato in questi giorni, ma in più sono rimasta senza parole quando ho visto altre efferatezze: cespugli di sambuco, essenza autoctona dell’area fluviale padana, che non può essere certo considerata un infestante, tagliati, e cosa ancora peggiore la piantumazione di OLEANDRI!! Bellissima pianta ma non certo tipica di queste zone, ma dell’area sud mediterranea.
Già la scelta di piantare querce così vicine all’acqua non è certo felice, ma la piantumazione degli oleandri è davvero oltre ogni logica agronomica!
A meno che, chi compie le scelte agronomiche del Parco non abbia pensato di anticipare gli effetti del cambiamento climatico.
Allora potremmo ritrovarci con un bel filare di eucalipti al posto di ontani, pioppi ecc.
Perché non delle belle piante grasse, allora!
Voglio ricordare che quell’area è parte del Parco Regionale Adda Sud, e non è un giardino privato dove si può piantare quello che si vuole… Si vocifera poi di una serie di interventi effettuati da una sedicente Associazione di amici dell’Adda, che sarebbe già intervenute con tosaerba e taglio dei cespugli e addirittura con il tentativo di fare un basamento di cemento Sulla base di quale convenzione agisce? Sulla base di quale progetto? Su quali competenze scientifiche interviene su un’area protetta?
L’impressione è che in quell’area qualcuno voglia fare il suo giardinetto, con il tacito assenso delle istituzioni preposte alla tutela.
Si sta creando un pericoloso precedente. Occorre una riflessione attenta sulla tutela delle risorse naturali, che sono patrimonio di tutti e che non si possono snaturare.
Gli Enti, che presiedono alla tutela e alla valorizzazione di una risorsa coma il Parco, hanno una grossa responsabilità nel confronti del patrimonio naturale che gli è stato affidato, e devono preservarlo qualitativamente e quantitativamente, mantenendone intatto il valore.
Grazie dell’attenzione
Francesca Sanna
Lodi
© RIPRODUZIONE RISERVATA