LODI «La mia odissea alla commissione Asst per la revisione della patente»

La lettera di Elena Garbelli

30 ottobre 2024 ore 11.30: appuntamento per la revisione della patente presso la commissione dell’ASST di Lodi, appuntamento ottenuto via mail dopo numerosi e falliti tentativi attraverso il portale come indicato dalle raccomandate ricevute. Il portale non ha mai funzionato!

A seguito dell’insorgenza di una malattia mi è stata richiesta la revisione della patente. Quindi 30 ottobre ore 11.30 mi presento alla commissione: 4 ore di ritardo, ricevuta all’accettazione alle ore 15.30, uscita dalla commissione alle 16. E con me tutti quelli prima di me!

C’era un solo impiegato allo sportello, il secondo impiegato in malattia da una settimana e non sostituito; i portali per pagare i bollettini che non funzionano! Risultato: le persone presenti, tutte con problemi di salute e per la maggior parte di età avanzata,

trattenute per 4 ore, senza alternativa. La rinuncia a questo appuntamento avrebbe comportato un rinvio di almeno 3 mesi per un prossimo appuntamento e la sospensione della patente.

Ma non basta: il sistema assegna appuntamenti ogni 6 minuti! Peccato che il tempo medio allo sportello è di 20 minuti, a cui sommare tra i 10 e i 30 minuti per la commissione di valutazione.

Ma non basta! Nella giornata del 30/10 ho pagato quasi 50 € tra visita medica e tasse per la pubblica

amministrazione. E le tasse le pago e contribuisco a tutti i servizi. Altri 120 € li dovrò versare per ottenere la nuova patente, se mi troverò costretta a rivolgermi alle autoscuole! Ma non basta: se volessi rivolgermi direttamente alla motorizzazione devo fare io l’accesso al portale e caricare i documenti consegnati dalla Commissione. Non sarebbe più semplice che i due uffici si parlassero tra loro?

Ma di cosa stiamo parlando? Di servizi al cittadino? Di pubblica amministrazione in rete? Di facilitazione e semplificazione delle procedure?

Perché vessare tutte queste persone che già hanno da penare per la loro condizione di salute?

Perché non avete provveduto a sostituire la persona in malattia? L’impiegato presente non ha fatto un minuto di pausa e non ha neanche mangiato (e tutti noi come lui). E ha dovuto fronteggiare la frustrazione e la rabbia di tutti i presenti.

Come vi permettete di mal-trattare così le persone: il personale, i pazienti o gli utenti?

N.B. L’URP mi ha contattato lunedì mattina dicendo che avrebbero verificato. Non ho più ricevuto alcuna risposta e mi è stato riferito che risposte scritte (cosa richiesta da me) loro non ne danno. Altra domanda sorge spontanea: a cosa serve questo servizio? Che naturalmente noi cittadini paghiamo attraverso le nostre tasse?

Elena Garbelli

Lodi

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