LODI «Grazie ai cittadini potremo fare di più per la nostra città»

La lettera dell’assessore alla Partecipazione Mariarosa Devecchi

Gentile Direttore, dopo alcuni mesi di esperienza Amministrativa, approfitto del Suo giornale per provare per condividere alcuni pensieri sul mandato come Assessora alla Partecipazione. È un impegno che ho accettato con entusiasmo, convinta che la corresponsabilità, il prendere parte e concorrere insieme ad altri al raggiungimento di un obiettivo, costituisca una ricchezza per la comunità. Talvolta le modalità partecipative possono trasformarsi in contrasto, generando scontro e screditamento dell’autorità pubblica, ma, se ben comprese e guidate, possono essere di supporto e stimolo a chi, in ogni caso, è comunque chiamato a fare delle scelte.

Partendo da questo concetto, sto cercando non senza difficoltà, di dare il via a percorsi che, se coltivati e alimentati, porteranno la nostra comunità alla soluzione di problemi, ma soprattutto a cambiare le posizioni dei vari attori unendo gli sforzi, creando fiducia, generando appartenenza, moltiplicando forme di collaborazione aumentandone così la rilevanza e potenziando la sostenibilità delle azioni messe in campo.

La traduzione sul campo si sostanzia in un lavoro che potrebbe vedere i suoi frutti in tempi non rapidissimi. Il Comune non era dotato di un regolamento al passo con i tempi e quindi aperto a strumenti partecipativi che pure, in altri territori, sono attivi da anni. Con il supporto della Giunta abbiamo portato avanti il lavoro di scrittura, già peraltro avviato dalla precedente amministrazione, di un nuovo regolamento. Siamo arrivati alla stesura di una bozza che a breve attraverserà l’iter previsto: passaggio in Commissione e poi in Consiglio Comunale, spero in tempi rapidi.

Nel frattempo, e con piacere, sto raccogliendo disponibilità di cittadine e cittadini che si candidano alla cura di parti della Città, ad animare giornate al centro anziani, a partecipare alla progettazione di percorsi importanti per la nostra Città, come il nuovo Opificio culturale dell’ex linificio, a dare contributi di tempo e forze per la cura dei parchi. E potrei continuare. Segnali di una apertura e disponibilità a condividere le responsabilità e le scelte evidenziando critiche e osservazioni di cui tenere conto. Tutto questo in pochi mesi è il segnale di una comunità viva e disponibile.

Per far capire nei fatti come intendiamo occuparci della partecipazione segnalo che in questo periodo abbiamo lavorato per costruire una Rassegna sulla Pace. Siamo partiti a gennaio e, si sa, eventi di questo tipo hanno necessità di tempi lunghi per poterli costruire con percorsi partecipativi.

La scelta è stata quella di lavorare come Amministrazione alla prima edizione, con l’impegno di allargare alle realtà presenti l’organizzazione del prossimo anno. Il tema è sentito ed è successo spontaneamente che, all’impianto pensato e sostenuto dall’Amministrazione, si sono aggiunte e si stanno aggiungendo altre proposte; sono stati messi a disposizione altri luoghi, il tutto con passione, spirito cooperativo e spesso gratuitamente. Così una prima Rassegna che avrebbe avuto l’ambizione di far parlare di Pace la città che, per ragioni di tempo e soprattutto di sostenibilità, sarebbe stata necessariamente contenuta, si è arricchita via via di sguardi e linguaggi che sicuramente arriveranno ad una fascia più larga di cittadini. Ecco, questo esempio è per rendere concreto l’effetto del processo partecipativo il quale, se attivato con gli strumenti corretti, migliora le relazioni tra le persone, rende più bella accogliente e aperta la Città, e diventa il moltiplicatore di quanto l’Amministrazione, pur con tutti gli sforzi possibili e la miglior gestione, non sarà mai in grado di fare con le sue sole risorse.

Mariarosa Devecchi

© RIPRODUZIONE RISERVATA