
Lettere al Direttore / Basso Lodigiano
Lunedì 20 Gennaio 2025
«L’Italia non decide, aumenterà l’acquisto di energia nucleare dalla vicina Francia»
La lettera di Carlo Meazzi
La classe politica italiana da alcuni decenni pratica il gioco del “cerino” ovvero per assecondare le pulsioni “nimbi” (non nel mio giardino) dell’elettorato preferisce non decidere. La politica energetica è il migliore esempio di questa inerzia, senza andare al passato più lontano ma soffermandoci sul recente passato: il governo Draghi per le differenze di posizione della sua maggioranza ed il governo Meloni hanno un atteggiamento attendista su questo tema nei fatti.
Le famiglie italiane dovranno a breve fronteggiare un nuovo rincaro dell’’energia, già preannunciato e sebbene il tema sia noto e le analisi degli specialisti di entrambi gli schieramenti siano molto simili, nulla si pianifica, si progetta o si mette in opera.
Abbiamo, come coordinamento del Lodigiano, presentato sia alla Leopolda e successivamente alla Teodolinda, due momenti politici di Italia Viva, quattro studi riguardanti: l’energia Nucleare con i mini reattori, le concessioni idroelettriche e delle reti, i pompaggi marini come alternativa agli accumuli con batterie e il perché non decolla il trasporto elettrico.
L’Italia ha “scoperto” la sua vulnerabilità energetica, non avendo un reale mix energetico, a seguito dell’invasione Russa dell’Ucraina. In tre anni cosa abbiamo fatto? Purtroppo molte discussioni, ma operativamente pochissimo. I rigassificatori hanno permesso di approvvigionarsi di gas per sopperire il blocco del gas russo, ma dopo la prima reazione che ha portato ai rigassificatori a Ravenna, Livorno e Piombino, oggi vediamo il blocco bipartisan al rigassificatore a Savona. L’attuale incremento del costo del metano ci vedrà aumentare le importazioni di energia dalla Francia, energia nucleare prodotta in un Paese confinante che ha recentemente e saggiamente ammodernato e manutenuto le sue centrali nucleari.
Al momento dei fatti potremo solo riavviare gli impianti a carbone, d’altra parte la CO2 prodotta dalla Cina per produrre e venderci macchine elettriche e pannelli solari, va pure ad aumentare il riscaldamento globale del nostro pianeta. Questa alternativa, che nessuna forza politica ha il coraggio di proporre, presuppone che non vengano pagate le accise sulla CO2 sulle emissioni analogamente a quanto accade in Cina oggi per la produzione di macchine elettriche e pannelli solari.
Tutti gli esperti sanno che le energie rinnovabili non saranno mai in grado di sopperire alla crescente domanda di energia per l’imprevedibilità delle condizioni atmosferiche e per alcune limitazioni alla produzione di energia nelle ore notturne. Sono anni che ci illudiamo o veniamo illusi, il nostro paese l’Italia ha due forti dipendenze verso l’estero: energia e alimentazione. Certo abbiamo delle eccellenze ma queste possono sfamare solo una minima porzione della popolazione. Costruire su terreno agricolo impianti fotovoltaici è un grave errore, perché non risolve il problema del fabbisogno energetico, ma riduce la superficie agricola e aumenta la nostra dipendenza dall’estero, che significa aumentare la nostra debolezza e dipendenza. Gli unici che guadagneranno saranno alcuni proprietari terrieri che avranno utili a fronte di investimenti pagati dalla collettività, che non avrà risolto il suo problema di costo dell’energia e disponibilità certa della stessa. Questi problemi possono essere risolti con un piano energetico che preveda la produzione da fonti rinnovabili, in luoghi e dimensioni veramente compatibili con l’ambiente, ma anche l’energia nucleare.
Carlo Meazzi
Referente per la Lombardia di Italia Viva sui temi energetici
Casalpusterlengo
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