
Lettere al Direttore / Lodi
Giovedì 13 Febbraio 2025
«L’idea del parcheggio sopraelevato merita maggior coinvolgimento»
LODI - ZONA OSPEDALE La lettera di Osvaldo Folli
Che a Lodi ci sia bisogno di più parcheggi per automobili nessuno lo mette in dubbio, ma è sul come e dove soddisfare questa esigenza che le amministrazioni comunali degli ultimi decenni non hanno saputo dare una risposta convincente e definitiva. Da allora, in verità, sono state tante le idee emerse come possibili soluzioni dell’annoso problema, tutte rapidamente sepolte nelle nebbie dell’oblio da cui riemergono ogni tanto per agitare le acque della politica locale.
Nel passato si ipotizzò di costruire un “silos” nell’attuale parcheggio di via Villani e, addirittura, di utilizzare allo scopo le viscere dei lunghi giardini di viale 4 Novembre, compresi fra via Dante e piazza Zaninelli, costruendo un immenso parcheggio sotterraneo sfruttando il letto della roggia Molina, coperta all’inizio degli anni ’30 con un’opera di alta ingegneria. Ma anche questa ipotesi, dopo un lungo dibattito fra tutte le forze politiche cittadine e la società civile, finì nel nulla (fortunatamente, ci permettiamo di aggiungere, perché avrebbe travasato in una zona centrale e già intasata della città un traffico insostenibile andando inevitabilmente ad aggravare la già critica situazione ambientale), e fu presto dimenticata.
Ora, complice il fatto che in queste settimane si è dovuto spostare il mercato bi-settimanale che si teneva abitualmente in piazza Vittoria, causa lavori di assestamento del selciato di pregio che la caratterizza, si sono subito levate voci da più parti (commercianti e loro associazioni di categoria), per chiedere di aprire temporaneamente alle automobili la vicina piazza Ospitale, questo per alleggerire un poco la pressione delle auto sul centro cittadino. Siccome è noto come nel nostro Paese non ci sia nulla di più definitivo del temporaneo, riteniamo che un’idea simile servirebbe solo a peggiorare la situazione generale. Caso mai, avrebbe più senso un utilizzo “mirato” di tale piazza come sede del mercato ambulante una volta la settimana, sgravando così piazza Vittoria per renderla più vivibile e appetibile sotto l’aspetto turistico, soprattutto nelle belle stagioni, se ancora si può parlare di stagioni.
Ciò che servirebbe veramente sarebbe trovare soluzioni con un occhio rivolto al futuro prossimo con proposte solide che possano incidere veramente sulla questione parcheggi, fondamentali per una cittadina storica come Lodi stretta fra antiche mura e con spazi angusti adatti allo scopo nella zona centrale della città.
Ci sembra che vada in questa direzione la recente proposta dell’attuale amministrazione comunale per costruire un parcheggio sopraelevato in via Massena, zona ospedale Maggiore. Un’idea che meriterebbe maggiore attenzione e coinvolgimento da parte di tutte le forze politiche presenti in Broletto perché, se realizzata, permetterebbe di incrementare significativamente i posti auto ora disponibili in una zona strategica a sud-est delle città, nelle immediate vicinanze del centro cittadino. Questa idea progettuale, già approdata in aula consiliare, ha avuto anche il merito di risvegliare l’interesse, già emerso nel passato, per il potenziamento, con lo stesso criterio di parcheggio sopraelevato, di un’altra area di sosta strategica, quella compresa fra le vie massimo D’Azeglio e Vincenzo Monti, in zona nord-ovest della città con il centro raggiungibile rapidamente attraverso il parco dell’Isola Carolina.
Insomma, le soluzioni per dotare la città di nuovi parcheggi senza grossi impatti paesaggistici esistono e sono alla portata di mano. Inoltre, con le nuove tecnologie in continuo e incontrovertibile sviluppo, sono strutture destinate a impattare sempre di meno sulla qualità dell’aria.
Ecco perché, progettare nuove aree sosta sopraelevate come si sta pensando di realizzare, significa anche ipotizzare che siano predisposti con punti di ricarica per le automobili elettriche perché la messa al bando del motore a scoppio è fissata per il 2035 (In Inghilterra il termine è addirittura anticipato al 2030). Una scadenza che è ormai dietro l’angolo e che difficilmente sarà rinviata (salvo proroghe limitate per le auto ibride o funzionanti a biocarburante) perché, come affermato recentemente da Ursula Von der Leyen, «il cambiamento climatico è una realtà e indietro non si torna», nonostante la decisione di Trump di uscire dagli accordi globali sul clima.
Osvaldo Folli
Lodi
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