«Le stelle brillano alla casa di riposo Madre Cabrini di Sant’Angelo»

Le stelle non brillano solo nel cielo, anche nel ricovero per anziani, che spesso è l’unica alternativa in situazioni familiari difficili. Nella Fondazione Cabrini, accanto ai problemi, troviamo “luci ”, volti sorridenti, ricchi di speranza. Qualche educatore viene con gli allievi per cogliere lezioni di vita. La struttura non sembra un ospedale ma una casa. Raccontiamo qualche luce nella vita quotidiana della nostra Fondazione.

* In una camera c’è una coppia. Lei a letto debilitata, lui in carrozzina, vigile nella mente; hanno fatto una vita insieme ed ora non vogliono separarsi. * In fondo al corridoio alcune anziane sono diventate amiche. * All’ingresso un bel gruppetto si racconta piacevolmente le storie di vita.

* Un figlio viene tutti i giorni dal papà paralizzato. Si parlano con gesti, espressioni del viso, monosillabi, a lungo. * I sacerdoti di Crema, vengono spesso dai due confratelli novantenni. Periodicamente viene anche il Vescovo. * Sette sacerdoti anziani ed ammalati vivono in fraternità e pregano insieme. * Nella camera mortuaria, oltre ai parenti, amici stranieri accolgono i visitatori della salma. * Un ospite porta acqua fresca ai vicini di camera. * I figli di una mamma paralizzata guardano gli occhi, accarezzano, abbracciano. * La moglie di un ospite inabile accompagna gli altri in carrozzina nei vari spostamenti. * Alla domenica mamma e figlio pregano insieme a Messa, come facevano in gioventù. * Si festeggiano gli anniversari invitando anche i vicini. * Si scambiano i favori. * Nelle feste chi può pranza a casa in famiglia.

* Elena ha lasciato l’ufficio è venuta qui per servire le persone fragili. * Le operatrici pensano di servire i loro genitori, chiedono come stai e ti offrono un the. “Qui si viene per vocazione - dicono - non solo per lo stipendio”. * Il personale viene da diverse nazioni e culture e si amalgama nel programma di lavoro. * Chi ha maturato la pensione o ha assistito i propri cari, a volte, torna come volontario. * Alcuni nipoti hanno assistito lo zio fino all’ultimo respiro. * Nelle visite quotidiane vengono tanti parenti, amici, nipotini, pieni di gioia. Dopo l’incontro l’anziano ha il volto radioso. * Qualcuno ripete la preghiera dei nonni: “Ti ringrazio, Signore, per la lunga vita, perché, concedi sempre di portare frutti. Non abbandonarmi quando declinano le forze. Perdona la rassegnazione e il disincanto”. Queste luci fanno ben sperare.

Don Peppino Codecasa

Sant’Angelo Lodigiano

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