«Le rotonde non sono la soluzione alla viabilità urbana»

La lettera di Emanuele Leone

Gentile direttore e caro sindaco di Lodi,

le rotatorie hanno la funzione di “fluidificare” e, al contempo, “rallentare” il traffico delle automobili. Affinchè le auto rallentino, però, la rotonda deve essere ampia e questo non è possibile in un cen-tro abitato (dove fosse possibile: ciclisti, pedoni e diversamente abili sarebbero fortemente penalizzati ed insicuri). Piccole rotatorie sono insicure perché le auto, oltre a non moderare la velocità, non hanno il tempo di azionare gli indicatori di direzione. Come si devono (si dovrebbero) usare le frecce entrando ed uscendo da una rotatoria? Provate a rispondere ed a ricordare quante volte l’avete fatto!

Su Viale Vignati si possono ripristinare gli incroci a raso ma si pensi alla mini rotonda tra via Cadamosto, via Francesco Sforza e via del Pulignano dove è quasi impossibile dare la precedenza a chi, arrivando da viale Milano, deve svoltare su via Bocconi. La rotonda tra largo Donatori del Sangue e via Secondo Cremonesi è, poi, così piccola e mal posizionata che si può far inversione di marcia su via Secondo Cremonesi senza girare intorno alla rotatoria: mi è successo di dover “inchiodare” per evitare un frontale con il solito furbo.

Le rotatorie non sono la soluzione alla viabilità urbana: si devono usare in ambito extraurbano.

Agli automobilisti entusiasti delle rotonde ricordo che anche voi diventate, a volte, dei semplici pedoni o ciclisti.

Emanuele Leone

Lodi

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