«Le attenzioni al mondo della ristorazione siano estese anche a chi fa cultura»

Sos dal mondo della cultura a Lodi: «Servono spazi per gli eventi»

Abbiamo apprezzato l’intervento con cui, all’inizio dell’estate, l’amministrazione comunale ha messo gli operatori del settore della ristorazione nella condizione di poter ripartire usufruendo gratuitamente di spazi pubblici (porzioni di piazze, marciapiedi, camminamenti) normalmente inaccessibili o utilizzabili dietro pagamento del “plateatico”. Abbiamo pensato fosse il modo per mettere a disposizione ciò di cui un’amministrazione dispone nella consapevolezza della eccezionalità del momento, dell’urgenza per tanti operatori commerciali di ricominciare e di poterlo fare garantendo condizioni di sicurezza per gli avventori. Continuiamo a pensare che sia stato un intervento solo apparentemente semplice, ma prezioso e importante.

Il settore della cultura - cultura diffusamente intesa, cioè musica, teatro, danza, letteratura, cinema, fotografia - invece non è stato esattamente al centro dell’attenzione del dibattito pubblico né delle azioni finora intraprese, dalla nostra come da altre amministrazioni locali, ma non è, riteniamo, meno importante di altri e non merita di essere trascurato, soprattutto pensando alla fine dell’estate e ai prossimi mesi. Banalmente, in questo periodo chi ha potuto, chi ha ritenuto di farlo, chi ha avuto l’opportunità di usufruire di forme di ospitalità preziose, in qualche modo, ha ricominciato. Noi lo abbiamo fatto grazie al Caffè Letterario che ha ospitato le presentazioni di libri organizzate dalla libreria confermando una collaborazione di anni. Abbiamo occupato lo spazio del cortile, rispettando le distanze e il distanziamento, ottimizzando le opportunità che la bella stagione ci ha offerto. Incontrare e ascoltare Ilaria Rossetti, Mike Maric, Luca Greco è stata un’emozione e ci ha dimostrato quanto bisogno abbiamo di ritrovarci, anche fisicamente, di condividere parole, pensieri, suggestioni, percorsi, riflessioni e di farlo, insieme, dal vivo. Noi lo abbiamo fatto trasformando il “Gruppo di lettura” che si è tenuto in libreria per oltre cinque anni ogni ultimo lunedì del mese, in un appuntamento itinerante, ospitato nel giardino messo a disposizione, a turno, dai partecipanti al gruppo. Così abbiamo trovato una soluzione: divertente, suggestiva, privata eppure pubblica ma temporanea, purtroppo.

Ci stiamo domandando, ora che settembre è alle porte, cosa accadrà quando i cortili, i giardini, gli spazi aperti non saranno più disponibili. Gli spazi privati - per noi quello della nostra libreria - non saranno in grado di ospitarci come le norme prevedono e crediamo che per molte altre realtà cittadine promotrici di iniziative culturali le difficoltà siano analoghe. Ci piacerebbe che l’amministrazione comunale dimostrasse un’attenzione non inferiore a quella dedicata al mondo della ristorazione. L’abbattimento delle tariffe per l’utilizzo delle sale pubbliche - la sala Granata, la sala Rivolta, l’aula magna del Liceo Verri, il Teatrino dedicato a Giannetta Musitelli - sarebbe un aiuto tangibile e concreto, un modo per sostenere chi, altrimenti, rischia di rinunciare a una parte importante delle proprie attività. Cosa ancora più grave, priverebbe la città di forme di intrattenimento, di svago, di approfondimento, di piacere di cui continuiamo a credere ci sia assoluto bisogno. Anche in tempo di Covid.

Alda Carisio e Michela Sfondrini

Libreria Sommaruga

Lodi

© RIPRODUZIONE RISERVATA