«Il progetto per il parco di via Marconi
non considera le famiglie e i bambini»

La lettera di Lorenzo Musitelli e Claudio Anzi

Il parco di via Marconi (quartiere Fanfani) giace da tempo inaccessibile a tutti, avvitato com’è nella vicenda “Esselunga” che ha determinato, con una spesa prevista di €. 78.000, avvio e sospensioni multiple dei lavori di riconversione ad area sgambatura cani ed a gattile: ad oggi la struttura appare nel più totale abbandono, delimitata da recinzione di cantiere, occupata all’interno da macerie varie, un container e poco altro (nella scorsa estate la vegetazione rinsecchita dalla calura persistente ha preoccupato non poco i residenti circostanti per la paura di possibili incendi, mentre, fra tanta sporcizia, si presuppone abbiano potuto proliferare anche ospiti poco graditi e non certo simpatici).

Al di là dell’aspetto “paesaggistico”, comunque non secondario se osservato secondo i principi del buon vivere in un ambiente accogliente e confortevole, ci preme sottolineare come la progettualità della riconversione dell’area, nata e utilizzata da sempre come “parco giochi”, non sia mai stata sottoposta al giudizio e alla valutazione dei cittadini, soprattutto quelli del quartiere e, ancor di più, dei residenti a ridosso dell’area.

La cifra impegnata, ancorché erogata non direttamente dalla municipalità, impone di riflettere sui benefici che la comunità ne trarrebbe in termini di godibilità e usufruibilità: la prospettiva parla di una destinazione decisamente ristretta e selettiva, che si rivolge ai possessori di animali e alle colonie feline che, formalmente o no, proliferano già in varie parti della città (e del quartiere); ne sono esclusi bambini, adulti e anziani, non sono previste installazioni di giochi, panchine e altri arredi ludico-ricreativi, non si prevedono piantumazioni di alcun tipo, il “pensiero” originale ne uscirebbe completamente stravolto.

Il parco, inoltre, è incassato tra 2 condomini, una villa plurifamiliare, una vecchia corte oggi completamente ristrutturata ad uso abitativo, ed una strada di scorrimento interno: una collocazione che già all’origine richiamava l’idea di proporre alla comunità residente un’area destinata allo svago dei bambini, al riposo dei nonni o comunque degli pensionati/e, alle mamme con neonati, a chi volesse leggere e chiacchierare in tranquillità, riassumendo nella propria conformazione le caratteristiche di una zona periferica, ben collocata nel verde dei campi che si perdono all’orizzonte verso Torretta, a cullare il silenzio e la quiete di cui il quartiere si nutre da sempre.

È ripercorrendo queste riflessioni che riteniamo dirimente, anche alla luce degli impedimenti di natura legale che ad oggi condizionano il completamento delle opere avviate, consentire alla cittadinanza di esprimere il proprio pensiero circa l’opportunità o meno di portare a compimento il progetto in fase di realizzazione o proporre alternative atte a salvaguardare l’integrità del parco giochi in quanto tale pur con modifiche e correttivi meglio rispondenti alle mutate condizioni di vita e di pensiero della città.

Confidando nella disponibilità dell’attuale Amministrazione Comunale ad un confronto di metodo e di merito, ringraziamo per il risalto che vorrete concedere a questa nostra,

Lorenzo Musitelli, Claudio Anzi

Lodi

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