«Il professor Carlo Lorenzetti tra i benefattori del Lodigiano»

Il ricordo di Eleonora Lorenzetti

Stimatissimo direttore, ho letto con attenzione la pubblicazione “I benefattori del Lodigiano” a cura di Angelo Stroppa e Ferruccio Pallavera, a cui vanno i miei complimenti.

Non Le nascondo però che mi sono rammaricata quando non ho visto alcun cenno riguardante mio padre, il professor dottor Carlo Lorenzetti, già chirurgo primario presso l’Ospedale Maggiore di Lodi, citato tra l’altro in una targa di marmo sita all’ingresso dell’ex reparto di Maternità tra i Benefattori dell’Ospedale.

Allego curriculum, foto e documentazione di mio padre che durante la sua carriera, è stato Consigliere dell’Ospedale, relatore in importanti Congressi internazionali e autore di una cinquantina di pubblicazioni.

RingraziandoLA per l’attenzione che vorrà rivolgere alla mia lettera, Le auguro un nuovo anno ricco di soddisfazioni e realizzazioni.

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Curriculum vitae prof. dott. Carlo Lorenzetti

Nato il 20 Agosto 1894 a Porpetto di Palmanova (Udine). Dopo il conseguimento della licenza liceale a Cividale, si iscrive all’Università di Padova nel novembre del 1913: vi segue i primi due anni della Facoltà di Medicina e Chirurgia che deve interrompere perché chiamato alle armi. Ufficiale del 94° Regg.to Fanteria nella guerra 1915 - 18, è ferito in combattimento alla Sella del Kradwer a Santa Lucia di Tolmino il 13- 3 - 1916 . Promosso e decorato con la Croce di guerra, ritorna agli studi all’inizio del 1919 e consegue la laurea in Medicina e Chirurgia alla stessa università di Padova nel 1920, a pieni voti.

Frequenta poi gli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano dal 1920 al 1922 dove consegue, per esami, tre diplomi in Ostetricia e Ginecologia, Clinica Pediatrica, e Radiologia Medica; e un certificato di frequenza in Traumatologia, Dermosifilopatia e Neuropatologia.

Nel 1922 viene nominato prima Assistente poi Aiuto effettivo alla Clinica Chirurgica della Regia Università di Milano, Padiglione Zonda, per gli anni dal 1928 al 1932. Dal febbraio a luglio 1929 su incarico del Prof. Baldo Rossi, Direttore della Clinica, compie un viaggio di studi negli Stati Uniti d’America.

Per avere un’idea precisa sull’anestesia coi gas applicati in America su vasta scala e per avere impressioni esatte sullo stato della chirurgia nord-americana.

Ritornato in Italia dopo una permanenza di quattro mesi in America, stende una accurata relazione intitolata “Appunti sulla Chirurgia Nord Americana” che viene pubblicata sulla rivista Clinica Chirurgica.

Consegue nel 1931 la Libera Docenza in Clinica Chirurgica.

Nel marzo 1932 è relatore al IX Congresso Internazionale di Chirurgia a Madrid sul tema “Anestesia locale, regionale e spinale”.

Dal 1933 al 1938 è Chirurgo Primario e Direttore dell’Ospedale Civile di Aquila.

Nel 1938 si trasferisce a Lodi avendo vinto il concorso per lo stesso incarico all’Ospedale Maggiore di Lodi.

Rimane a Lodi dal 1938 al 1965, anno in cui lascia il servizio per raggiunti limiti di età.

Durante tale periodo è reggente della chirurgia di Casale e durante la seconda guerra mondiale presta la sua opera anche a Crema.

Chirurgo Emerito, Cofondatore della Società medica lodigiana nel 1945, nella Sua lunga carriera è stato relatore in importanti Congressi internazionali e autore di una cinquantina di pubblicazioni .

Socio dell’Accademia Medica lombarda, della Società Italiana di Medicina e Chirurgia e di quella Internazionale di Chirurgia, nonché Socio onorario dell’International College Surgeons of Chicago, nel luglio 1971 viene eletto a far parte del Consiglio d’amministrazione dell’Ente Ospedaliero “Ospedale Maggiore” di Lodi.

Nel 1974 viene nominato Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto per meriti combattentistici. Muore a Lodi il 12 giugno 1989.

Eleonora Lorenzetti

Lodi

Gli autorevoli autori non hanno bisogno della mia difesa, tuttavia a margine di questa lettera è doveroso ricordare che il monumentale volume sui benefattori del Lodigiano, circa mille pagine, di cui dobbiamo essere davvero grati a Stroppa e Pallavera, offre un excursus sull’attività millenaria di beneficenza nel nostro territorio, ma non ha la pretesa di essere esaustivo. Accolgo volentieri quindi la Sua proposta di ricordare il professor Lorenzetti e La ringrazio per aver scelto «il Cittadino». Lorenzo Rinaldi

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