«Il Pd non delegittimi l’avversario e riparta dalle priorità del Paese»

La lettera di Claudio Botti

Dobbiamo rassegnarci a un governo della destra? Dobbiamo rassegnarci a un’egemonia politica della destra? La risposta deve essere no. La destra ha vinto le elezioni, ha una maggioranza chiara in Parlamento, ha il diritto e il dovere di governare, ma non è maggioranza nel Paese, più del 50% non l’ha votata, ricordiamolo sempre e da lì il Pd deve ripartire.

Il Pd riparta senza delegittimare l’avversario politico non serve a nulla, 30 anni di Berlusconi dovrebbero avere insegnato qualcosa , il Pd riparta senza evocare un pericolo per la democrazia, semplicemente non esiste perché anche se ci fosse, c’è una Costituzione che lo evita, ci sono pesi e contrappesi che lo evitano, come il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. Il Pd riparta spiegando che la destra al Governo è un pericolo per il Paese perché gli italiani staranno molto peggio sotto tanti punti di vista, ne cito tre, economia, diritti civili, giustizia sociale .

Serve entrare più nel merito delle questioni, sul tema economico ma è possibile che in tutta la campagna elettorale l’unico tema di discussione sia stata la Flat Tax, una legge sbagliata che aiuta pochissimi, proprio per questo non aiuta l’economia. Dove è stata fatta, negli Stati Uniti negli anni 80, ha prodotto più del doppio di poveri. La discussione doveva e dovrebbe essere fatta sulla crescita, è la crescita che sviluppa le imprese, aumenta i posti di lavoro, aumenta le entrate dello Stato, redistribuisce ricchezza, diminuisce le tasse.

Il tema nella discussione politica deve essere come trovare e destinare risorse verso i redditi medi e bassi non aumentando il debito pubblico, va bene il taglio del cuneo fiscale ma con un’inflazione al 9% non basta, serve spostare la tassazione dai redditi ai beni di consumo di lusso, questo permette di avere risorse significative da destinare ai redditi medi e bassi.

So bene che con questo governo non passerà mai una proposta del genere ma è il momento che il Pd faccia discutere il Paese sulle proprie proposte politiche, bisogna anticipare i temi non inseguirli altrimenti si è già battuti in partenza.

Il Pd riparta trovando un dialogo con gli imprenditori, i quali chiedono non taglio delle tasse perché sono più realisti di alcuni politici, gli imprenditori chiedono incentivi per innovare la propria impresa, per essere competitiva sui mercati, chiedono un pubblica amministrazione veloce, chiedono una giustizia civile più veloce.

Sul tema dell’immigrazione e della sicurezza il Pd deve essere più chiaro, non avere paura di affrontare questi temi evitando di parlarne, rivendicando i nostri valori e principi, allo stesso tempo bisogna rendersi conto che, ci piaccia o meno, un sentimento d’insicurezza da parte dei cittadini esiste, bisogna affrontarlo, spiegando i temi, spiegando che non si risolve ma si gestisce un fenomeno epocale come l’immigrazione, lo si fa non da soli alzando la tensione ma lo si fa collaborando con le Istituzioni europee se si vuole superare il trattato di Dublino per ridistribuire i migranti in altri paesi, lo si affronta collaborando con in paesi d’origine e i paesi da dove partono i migranti se si vuole che ne arrivino meno. Dovrebbe parlare agli italiani il Pd su questo tema , altrimenti quando la destra promuove decreti e iniziative come quelli delle ultime settimane sulla sicurezza e l’immigrazione, agli occhi dell’opinione pubblica il Pd risulta essere il partito che consente tutto, che favorisce l’illegalità.

Il Congresso del Pd sia un’opportunità per migliorare il partito, serve una linea politica condivisa da tutte le anime altrimenti non si va da nessuna parte, serve un partito che parli di speranza, passione, cambiamento, che sul tema del lavoro parli di innovazione, tecnologia,formazione e conoscenza.

Il Congresso sia in occasione di rilancio per il partito e non ancora una volta un’occasione persa dove non si parla di contenuti ma solo di posizionamenti interni, perché attenzione che le occasioni non sono infinite.

Il tema delle elezioni regionali in Lombardia incombe, la Regione ha bisogno di cambiare dopo 30 anni di destra al governo, si scelga cosa fare, sapendo che la politica è potere da conquistare se si vogliono cambiare le cose, se si vogliono cambiare le cose bisogna vincere le elezioni, a questo punto si risponda ad una semplice domanda .

È meglio competere con buone possibilità di vincere avendo il vice-governatore del Pd, o è meglio avere il candito presidente del Pd ma perdere le elezioni perché da soli non si vince? Anche qui serviva anticipare il tema, per la scelta del candidato, doveva essere il Pd il primo a candidare un proprio esponente alla guida della Regione in modo che la discussione dentro all’area del centrosinistra avvenisse intorno ad un nostro candidato e non il contrario, adesso è normale che nessun esponente del Pd o di area centro-sinistra si voglia candidare.

Claudio Botti

Lodi

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