«Il nuovo contratto rischia di aprire una strada pericolosa»

Prezzo del latte, la protesta degli allevatori di Confagricoltura

Confagricoltura Lombardia esprime forti perplessità e preoccupazione per il contratto sul prezzo del latte alla stalla siglato nei giorni scorsi da Coldiretti ed Italatte e manifesta stupore per i toni trionfalistici utilizzati nell’enfatizzarlo.

Possiamo capire le difficoltà del momento ed il clima di incertezza che rende complicato prendere precise direzioni; tuttavia, questo contratto ha segnato una svolta negli accordi sinora stipulati e rischia di incidere pesantemente su tutte le future trattative, aprendo una strada pericolosa per il mondo allevatoriale.

Confagricoltura Lombardia evidenzia come, con questo accordo, il differenziale con la Ue a 28 si ridurrà del 30% (-1,5 centesimi, che per una stalla media lombarda significa circa 20mila euro), non è più prevista una differenziazione mensile (con rischio in estate di quotazioni basse del latte), e viene accettato il contingentamento mensile del latte nei mesi invernali: a gennaio 2021 verrà riconosciuto il prezzo stabilito dal contratto solo per il quantitativo consegnato a gennaio 2020, mentre l’eccedenza di produzione subirà una decurtazione del prezzo di 6 centesimi al litro.

E tutto questo senza considerare che le vacche non sono macchine che possono produrre a comando e che il latte prodotto in più nei 6 mesi estivi non riceverà alcuna premialità rispetto al contratto: è stato di fatto accettato il principio penalizzante che comporta un doppio prezzo per lo stesso latte o, se vogliamo, una nuova imposizione di quote da parte dell’industria trasformatrice. L’organizzazione agricola regionale evidenzia come Coldiretti aveva già spaccato il fronte delle aziende venditrici, in maggio, quando non aveva accettato di incontrarsi per la revisione quadrimestrale prevista dal contratto, ottenendo l’effimera vittoria di un prezzo più vantaggioso solo perché i soci lo dovranno rimborsare a Italatte nel 2021. Ora la paura di vedere disdettato qualche contratto ha portato Coldiretti a firmare questo penalizzante accordo, che farà certamente scuola sui contratti che verranno conclusi con altre aziende di trasformazione. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i nostri imprenditori per stabilire una linea d’azione, anche se questo accordo mette di fatto una pietra tombale su possibili nuove intese, perché questo contratto sarà seguito anche dalle altre aziende trasformatrici.

Come Confagricoltura Lombardia continuiamo a ritenere che, per cercare di risolvere i problemi della filiera latte, come per tutte le altre filiere, sia indispensabile la creazione di un organo interprofessionale dove tutte le componenti siano rappresentate: l’obiettivo deve essere quello di raggiungere una corretta redistribuzione del reddito, individuando nuove soluzioni per aumentare il valore dell’intera filiera affinché, in momenti di crisi come questo, ciascuna parte sia adeguatamente tutelata e responsabilizzata.

Antonio Boselli

Presidente Confagricoltura Lombardia e presidente Confagricoltura Lodi Milano

Milano

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