«Il grazie dalla comunità dell’Ecuador
per gli aiuti raccolti con il calendario»

Il contributo di Daniela Andrisano

“GRAZIE, Olivo Prete” è l’unica espressione che don Olivo ha richiesto per la sua tomba. Certamente, quello, un grazie che comprende tutta la sua vita di uomo e di prete, con tutto il bene che ha ricevuto e che ha trasmesso.

E prendo spunto da quel grazie perché Olivo continua a donare, per ringraziare ciascuno di voi, carissimi amici di don Olivo e un po’ miei, per la bella grande solidarietà, attraverso il calendario, che avete dimostrato per la Fundacion Arcangel di Cayambe Ecuador, in modo generoso ed evangelico, anonimo. A nome di tutti qui, agli amici della Coop. SOLLICITUDO e in particolare a Simona riassumo il grazie per tutti, a lei che ha avuto questa idea originale e molto significativa per ricordare e tenere vivo ancora don Olivo in mezzo a noi. Un amico, prete, che ci manca molto ma è vivo tra noi e continua a “trafficare” per aiutare persone e realtà a lui care perché in necessità. La Fundacion Arcangel l’aveva molto a cuore e spesso lui stesso ha condiviso quel che aveva per sostenere mamme sole o i bambini e adolescenti che vengono aiutati nei compiti, con il pranzo da lunedì a venerdì, sono accompagnati, quando serve, nell’aspetto psicologico e si cerca di contribuire alla crescita integrale di questi ragazzi perché’ possano vivere ed essere un futuro migliore per l’Ecuador. Spesso il saluto di Olivo terminava con “da un bacio a un bambino per me” volendo esprimere così la sua relazione profonda con questa realtà e con tutti i poveri che ha conosciuto in America Latina dove spesso tornava, sognando.

Diversi dei ragazzi sono figli di mamme capifamiglia, tre di loro le ho visitate questi giorni e sono state licenziate per malattie (molta anemia), alcuni figli di mamme migranti venezuelane o di famiglie con scarse possibilità economiche. Pur essendo l’Ecuador un Paese in via di sviluppo, da uno studio fatto dal municipio emerge che il 52% della popolazione è costituita dai bambini e adolescenti, la percentuale di famiglie con bambini in povertà è del 56% e in estrema povertà il 23%. La violenza in famiglia contro i figli è del 36%, nella coppia del 46%.

Questo ha come conseguenza che il 15% dei ragazzi vive con tristezza e in depressione, il 3% ha tentato il suicidio. Questa situazione sociale è dovuta anche al fatto che il 57% degli adulti ha una alfabetizzazione molto bassa. Il 25% sono mamme capifamiglia, il 56% dei padri hanno abbandonato la famiglia e non sono responsabili a livello economico e affettivo. La violenza contro la donna è ancora molto alta e spesso si effettua su donne con qualche disabilità soprattutto mentale. Il 46% dei bambini nella zona di Cayambe presentano denutrizione cronica, il 38% sono tra i 0 e 7 anni, il 78% meno di 5 anni presentano anemia che influisce nello sviluppo cognitivo.

Per ora la Fundacion lavora a Cayambe in due appartamenti in affitto. Il nostro sogno è poter costruire una struttura propria in Ayora dove io vivo, una comunità quasi attaccata a Cayambe ma rurale che ha varie comunità indigene nei dintorni. Qui, grazie al Vescovo emerito di Treviso e, soprattutto grazie a molti amici, anche a don Olivo, abbiamo acquistato un terreno dove speriamo poter trovare i fondi per realizzare il progetto, se questo è il suo progetto.

Insieme con i ragazzi, nella preghiera prima del pasto, ricordiamo voi e le vostre famiglie. “Il Signore vi dia molto di più di quello che avete donato” è l’espressione che qui la gente usa per ringraziare.

Un ricordo e un grazie particolare vanno anche a don Guglielmo e alla sua Comunità di S. Bernardo, a don Davide e a don Angelo e alla Comunità di S. Martino in Strada. Se qualcuno avesse possibilità e voglia di conoscere questo angolo di Ecuador e la nostra realtà, e il resto dell’Ecuador, li accogliamo con porte e cuore aperti. Un caro saluto e ancora GRAZIE a ciascuno con un abbraccio e un bacio ai vostri bimbi.

Daniela Andrisano

Fundacion Arcangel di Cayambe Ecuador

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