«Il Comune di Corte Palasio ha dichiarato guerra agli alberi»

La lettera di Marco Stabilini

Caro Direttore, per assistere al triste spettacolo di alberi secolari abbattuti senza alcun rimorso non è più necessario andare in Amazzonia. A Corte Palasio, nel nostro piccolo, ci stiamo dando molto da fare. Chi ha avuto occasione di visitare il nostro Cimitero conosce i due bei filari di ippocastani, alcuni dei quali ultracentenari, che fiancheggiano la strada verso la chiesa parrocchiale. Purtroppo quell’immagine è solo un ricordo, perché nell’estate di due anni fa un filare è stato abbattuto per realizzare un percorso ciclopedonale. Una decisione inspiegabile visto che si poteva facilmente far passare la ciclabile all’esterno del viale risparmiando gli alberi. Si assiste passando oggi al triste spettacolo di un viale zoppo, con un filare di alberi maestosi, una meraviglia durante la fioritura primaverile, e l’altro filare di piantine appena messe a dimora (peraltro un terzo di quelle piantate lo scorso anno sono già seccate). Qualcuno ha parlato di una scarpa e una ciabatta, è una immagine che rende l’idea. Devono essersene accorti anche in Comune e hanno trovato la soluzione. Quale? Tagliare anche l’altro filare. Per arrivarci è stato di recente approvato un progetto contro il presunto rischio idrogeologico rappresentato dalla piccola roggia che fiancheggia il filare superstite. Contro l’erosione spondale il progetto prevede il taglio degli alberi e la realizzazione di una difesa con palificazione e tavole di legno. Cosa non torna in tutto questo? Due piccoli dettagli: che per realizzare questa difesa non è affatto necessario tagliare gli alberi, che anzi con le radici consolidano la sponda, e che la difesa in questione c’è già, è stata realizzata una decina di anni fa dal consorzio di bonifica, è in discreto stato di conservazione e necessita tutt’al più un ripristino in due brevi tratti. Oltre il danno ambientale è quindi anche uno spreco di denari pubblici, che potrebbero avere destinazioni molto più utili. Resta quindi immotivata questa guerra agli ippocastani. Non è neppure vero che siano malati o pericolanti. Non è il mio parere ma quello dello specialista pagato dal Comune che nella sua relazione certifica che solo cinque dei circa trenta alberi avevano problemi. Altra stranezza: chiedo il parere di un tecnico e poi faccio l’opposto? Caro Direttore, come sa sono stato a lungo Sindaco di Corte Palasio. Sarò sempre grato ai miei concittadini per avermi eletto per quattro volte, è stata un’esperienza bellissima e umanamente ricca, ma dopo tanti anni mi è sembrato giusto non ricandidarmi e passare il testimone. Mi ero anche ripromesso di non interferire con l’attività del mio successore e per quattro anni ho tenuto fede all’impegno. Ma questa decisione è talmente assurda da costringermi ad alzare la voce. Considero l’abbattimento immotivato di un albero secolare un gesto barbaro, uno sgarbo gratuito verso tutti quelli che lo hanno amato, verso le generazioni che si sono riposate alla sua ombra, una mancanza di rispetto per la storia del paese da parte dell’ultimo sindaco arrivato. Tutti ci aspettiamo che un Ente pubblico tuteli la natura e il paesaggio, non che li oltraggi in maniera irreversibile. Sono un assiduo lettore del Cittadino, leggo delle proteste dei lettori per situazioni simili ma non ricordo un caso così grave e immotivato, quasi un capriccio. Spero che i miei concittadini facciano sentire la loro voce.

Marco Stabilini

Corte Palasio

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