«I treni S1 a Codogno, la Regione considera controproducente questa proposta»

Il contributo di Rosanna Montani

La smania della ricerca di continui motivi di polemica nei confronti della Provincia ha spinto il Sindaco di Codogno ad una uscita quanto mai maldestra sulle osservazioni presentate dall’ente lodigiano al Piano Territoriale di Area Vasta di Piacenza, con aspetti addirittura paradossali, visto che la richiesta di Passerini di prolungare la linea ferroviaria S1 sino nella Bassa (oltre a non avere alcuna attinenza con uno strumento di pianificazione che riguarda un’area che sta ancora più a sud, oltre il Po ed in un’altra Regione) è già stata valutata non solo irrealizzabile ma persino controproducente da Regione Lombardia.

Passerini cita interlocuzioni con Trenord a favore dell’estensione della S1 a Codogno risalenti a prima della pandemia, a suo dire già allora “decisive” ma evidentemente invece vaghe, perché sono passati quattro anni e quella prospettiva non solo non si è concretizzate ma è stata ormai categoricamente esclusa dalla Regione, peraltro sulla base di valutazioni che appaiono ragionevoli (prolungare il percorso di una linea “lenta” come la S1 avrebbe ripercussioni negative sulle altre linee che già servono la Bassa).

Piuttosto, Passerini dovrebbe farsi carico di un’opera di sollecitazione nei confronti della Regione perché venga data rapida attuazione agli interventi annunciati per il potenziamento delle linee regionali Milano-Piacenza e Milano-Mantova (in termini di sostituzione del materiale rotabile e aumento delle frequenze di corsa), legati al rinnovo in fase di sottoscrizione del contratto di servizio con Trenord (dove un Sindaco leghista lodigiano non dovrebbe faticare a trovare qualcuno che lo ascolti…).

Questo sarebbe un modo concreto di tutelare gli interessi degli utenti codognesi del servizio ferroviario, anziché perdere tempo ed energie in polemiche che sono frutto (quantomeno) di scarsa conoscenza dei fatti. Se poi il Sindaco scegliesse di portare il tema all’attenzione di tutto il consiglio comunale, favorendo il dibattito e costruendo posizioni condivise (perciò anche più forti), l’efficacia delle richieste non potrebbe che trarne giovamento, perché la forma propria di espressione delle amministrazioni pubbliche è quella degli atti, non delle dichiarazioni polemiche.

Rosanna Montani Capogruppo Codogno Insieme 2.0

© RIPRODUZIONE RISERVATA