«Gigi Bisleri è stato un esempio di disponibilità e grandezza d’animo»

Sono certo che tra i lodigiani, in tanti faranno in modo di custodire e rinnovare nel tempo, insieme al ricordo, la profonda e appassionata partecipazione di Gigi Bisleri alla vita della città, senza tralasciare l’effetto di contagio della gioia che trasmetteva nel ritrovarsi con gli amici, i sostenitori e i soci del suo Club, nelle occasioni conviviali o negli impegni ufficiali.

Proprio alla Wasken Boys, come mi è stato anche raccontato e confermato negli ultimi anni, ha dedicato nel corso di lunghi anni una straordinaria energia e larga parte del tempo, facendolo, al di fuori di ogni retorica, con autentico spirito di servizio.

Confesso che nell’attimo in cui ho avuto notizia della sua scomparsa sono rimasto un po’ frastornato, perché Gigi Bisleri era una di quelle persone di cui non si riesce a immaginare la perdita o considerarne la possibile assenza, anche perché, in effetti, lui c’era sempre.

Veramente il suo commiato da questa città, per la quale nutriva un affetto enorme, mi addolora e ho nitida l’immagine di pochissimo tempo fa, fianco a fianco sul palco per le premiazioni del Palio, una manifestazione totalmente legata a lui e alla sua volontà costruttiva e che amava sul serio; toccargli il Palio, oltre alla Wasken Boys, era qualcosa che lo feriva nell’intimo, parlarne male o sminuire l’evento era tra le peggiori mortificazioni che potevi infliggergli.

Mi piace ricordarlo mentre mi passa il Bastòn de San Basán, da consegnare al capitano della squadra vincitrice del Palio dei Rioni e proprio quell’istante é stato fissato da una bellissima foto che ho potuto ricevere e che terrò fra le mie cose care.

Desidero ricordare così il nostro Gigi: era un modello, sempre presente, disponibile, pronto a sostenere le iniziative e a volte criticarle. Gli perdonavi la fenomenale insistenza, la testarda convinzione che non ammetteva dubbi, coglievi la forza della straordinaria dedizione alle cause che sposava: da Sindaco è stato bello ed entusiasmante collaborare con quest’uomo in perenne movimento, con la testa e con il cuore, fantasioso, vulcanico, attento e sensibile.

L’impresa di colmare il vuoto che ci ha lasciato sarà tra le più ardue, perché è stata una figura speciale per Lodi, e sono contento di aver potuto contribuire un minimo alla realizzazione di alcune delle sue proposte, sempre concepite nell’interesse della città, tra cui la recente indicazione di Lodi come città della Pace da porre sulla segnaletica stradale, che spiccava tra le sue priorità.

Gigi Bisleri rimarrà anche un esempio importante di serenità e di grandezza d’animo, come ha dimostrato anche in questi ultimi mesi, durante la malattia: il suo spirito ci accompagnerà, perché le persone come lui non si dimenticano e la sua memoria rimarrà indelebile.

Ha vissuto e presieduto la Wasken con il sorriso, con una costanza originata da un legame strettissimo, con l’ambizione competitiva dello sportivo quale era stato, e insieme pronto ad aiutare, a dare una mano, a mettersi in discussione per una buona causa, soprattutto quando era la città a poterne beneficiare.

Rincuora comprendere come fosse riuscito a ricavarsi, in maniera genuina e spontanea, uno spazio insostituibile nella vita cittadina, ma era uno di quelli che Lodi la sentono “dentro” e il suo primo pensiero, dopo gli affetti personali, era sempre rivolto alla sua “grande” città”.

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