Lettere al Direttore / Basso Lodigiano
Venerdì 29 Novembre 2024
FIERA CODOGNO «La vera domanda rimane una sola: perché il concorso delle vacche non è stato organizzato quest’anno?»
La lettera di un nutrito gruppo di allevatori sul contestato annullamento dei concorsi morfologici
Lettera in risposta all’articolo riportante l’intervista al presidente di Aral pubblicato nello speciale fiera di Codogno negli scorsi giorni dal giornale “Il Cittadino”.
Un gruppo nutrito di allevatori, gli abituali partecipanti alla storica rassegna zootecnica della Fiera di Codogno vuole sottolineare il proprio disappunto per la totale mancanza di chiarezza nelle motivazioni che hanno portato all’annullamento dei concorsi morfologici.
Andando con ordine, vorremo partire da una nota tecnica, che magari ai meno esperti può sembrare banale, ma che rende l’idea della reale situazione in cui ci troviamo. Il caso di Blue Tongue accertato a Cremona a cui si fa riferimento nell’articolo a cui rispondiamo, è riconducibile ad un soggetto importato da un paese estero e arrivato in un centro genetico italiano; l’animale, che era per norma in quarantena, è accertato che si sia infettato con il sierotipo BT3 nel paese di origine.
Per questo motivo non è stato ufficialmente aperto nessun focolaio e come riporta il bollettino ufficiale per il monitoraggio della Blue Tongue non esiste un caso accertato di BT3 in Italia, fatta eccezione per quelli nella regione Sardegna.
Inoltre, dal 1° novembre 2024 le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Trento hanno aderito ad un’area omogenea, per il siero tipo BT8, all’interno della quale, la movimentazione degli animali, è consentita senza nessun test per la ricerca della Blue Tongue.
In aggiunta, considerando le statistiche che affermano che nel 98% dei casi i bovini infetti con BT8 risultano asintomatici, il contesto stagionale in cui ci troviamo con un abbassamento delle temperature che riduce drasticamente la circolazione del culicoide, vettore della malattia, il fatto che recentemente alcune mostre a carattere locale (San Martino, MN e Remedello BS) si sono svolte con la presenza di animali da area interprovinciale e che in ultimo non sia mai stato chiestoin quest’area un test per BT per movimentare animali, è facile arrivare alla conclusione che la situazione sanitaria non è così tragica come descritto dal Presidente Grugni e si può tranquillamente certificare la possibilità dello svolgimento di una manifestazione fieristica con lo stesso numero e la stessa provenienza di animali degli scorsi anni.
Appurato che i concorsi dei bovini, volendo, avrebbero potuto essere svolti, gli scriventi sono oltremodo delusi poiché non sono stati coinvolti in questa decisione e non ritengono vero che in questa decisione abbia influito la volontà della maggior parte di rinunciare in partenza alla partecipazione.
La fiera di Codogno ha sempre avuto come centro gli allevatori, gli allevamenti e gli animali.
I concorsi sono sempre stati un punto di riferimento a livello nazionale per la qualità e la tradizione che li ha contraddistinti, nonché momento di confronto, festa e scambio di idee.
La competizione morfologica è sempre stata apprezzata e seguita da persone del settore della zona e non, da tutto il nord Italia sono ogni anno accorsi gli appassionati che hanno sempre riconosciuto agli allevatori della Fiera di Codogno la grandissima qualità degli animali presentati.
Allo stesso tempo i cittadini hanno assiepato le tribune per conoscere da vicino i nostri animali e porci domande sul nostro lavoro. Siamo certi che si siano accorti della differenza quest’anno nel frequentare “il padiglione delle vacche”. L’atmosfera nelle giornate di Fiera non è stata la stessa, oltre al concorso del martedì è venuta a mancare anche la sfilata dedicata ai più piccoli, ai giovani allevatori (e non!) che hanno sempre colorato il ring di Codogno nella giornata di Mercoledì per far vedere a tutti quanto impegno e dedizione avevano dedicato ai propri animali nelle settimane precedenti di preparazione.
Prego tutti i lettori di non sottovalutare questo aspetto, ovvero la fiducia e il rispetto che sono alla base del rapporto animale - uomo sono stati per la maggior parte di noi una palestra di vita emotivo di avvicinamento al settore zootecnico che mai come in questi tempi necessita di attori, diuomini e donne che vivano un settore alla ricerca di figure lavorative.
Ultimo, ma non meno importante, la fiera di Codogno è sempre stata un’occasione di interscambio tra allevatori, aziende operanti nel settore e cittadini/visitatori.
Il settore agro zootecnico da anni ormai è carente in comunicazione e apertura nei confronti dei consumatori, se viene meno anche una vetrina come quella della Fiera di Codogno ci chiediamo allora in che modo i cittadini possano conoscere realmente i nostri animali, le nostre realtà, il nostro lavoro, come possano fidarsi di noi e acquistare i nostri prodotti.
Senza le vacche si è deciso di privare la Fiera e il Comune, che negli ultimi anni sta facendo ingenti investimenti nel quartiere fieristico, del cuore pulsante di tutta la manifestazione, l’attrazione principale per gli appassionati del settore che popolano il padiglione delle vacche e che ripagano gli sforzi economici delle aziende espositrici, che si vedono ripagate solo se la presenza dei propri clienti o possibili tali è che accorrono in fiera per vedere le vacche viene garantita.
Ci sembra chiaro che l’interesse degli allevatori non è stato rispettato, che le motivazioni per cui la manifestazione non è stata organizzata non sono quelle sanitarie, e che quindi allevatori, aziende espositrici e il Comune sono stati privati di un evento centrale nel calendario di tutti gli appassionati. La vera domanda rimane una sola, se non per motivi sanitari e non per volere della maggior parte degli allevatori, perché il concorso delle vacche non è stato organizzato quest’anno?
Società Agricola Cerri Pietro Rinaldo e Figli
Società Agricola Rota Luigi Marco e Riccardo
Società Agricola Belloni G.E.A.
Società Agricola Tema
Società Agricola Tonoli Enrico, Emanuele Mario, Stefano
e Maccagni Orsola
Società Agricola Cascina Fontana
Società Agricola Gimondi
Imp. Agr. Fausto Moro e Simone Cesarini
Azienda Agricola Fratelli Tiraboschi
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