«Difesa dell’ambiente: i cittadini si facciano sentire nelle prossime elezioni comunali»

La lettera di Osvaldo Folli

Sulla questione territoriale che interessa il Lodigiano, si deve dare atto all’attuale amministrazione provinciale di un costante impegno profuso da oltre un anno per arrivare, presumibilmente entro il prossimo mese di marzo, all’approvazione definitiva del nuovo Piano Territoriale Comprensoriale Provinciale (Ptcp). Un piano che rivede e attualizza quello precedente (fermo al 2005, un’era geologica), ipotizzando una riduzione del 50 per cento di consumo del suolo già previsto entro il 2030, dovuto in particolare a nuove costruzioni e ampliamenti di logistica.

Logistiche che, ora, dovrebbero essere limitate a zone limitrofe ai caselli autostradali e/o in aree già compromesse, senza andare a stravolgere territori vergini.

Onestamente, era difficile attendersi di più. Aver almeno indicato su carta il nuovo limite invalicabile, è certamente un punto a favore di tutti i sindaci del territorio che, seppur faticosamente, hanno saputo trovare una mediazione su questo cruciale argomento che accontenta un po’ tutti gli schieramenti politici. Evitando così l’eventualità che, a un certo punto, potesse “saltare il banco” ritrovandosi alla casella di partenza, dopo mesi d’incontri e dibattiti. Tuttavia, molto resta da fare per salvaguardare il territorio dall’assalto alla diligenza che certamente non si fermerà neanche di fronte a questo nuovo piano, rischiando così di stravolgere definitivamente il panorama naturale ereditato dai nostri avi.

Che fare allora? Nell’ultima dichiarazione rilasciata sull’argomento dal presidente della Provincia, Fabrizio Santantonio, e riportata su questo giornale da Andrea Bagatta il 15 gennaio scorso, è contenuta la “chiave”, a nostro modesto avviso, di questa questione ambientale. «Il nuovo piano territoriale, sentito da tutti gli enti locali - ha affermato Santantonio - è un obiettivo che non limita le possibilità dei comuni di adottare poi nei propri strumenti urbanistici scelte ancora più tutelanti per i propri territori». Ecco allora che l’occasione delle prossime votazioni previste in quasi tutti i comuni del Lodigiano può essere vista come un’opportunità storica per i cittadini di farsi sentire sull’argomento dai propri candidati sindaci. Una determinata e consapevole pressione verso i futuri amministratori pubblici affinché prendano a cuore queste tematiche, potrebbe incidere positivamente sulla nostra qualità della vita. Se l’aria che respiriamo va lentamente migliorando, secondo i recenti dati diffusi dalla Regione Lombardia, è anche vero che a Lodi e nel Lodigiano resta pur sempre critica, in particolare per le polveri sottili colpevoli di molte patologie respiratorie che ultimamente hanno contribuito a riempire soprattutto il pronto soccorso pediatrico.

Riferendosi agli effetti dovuti all’introduzione dell’intelligenza artificiale in molti settori della nostra vita, il direttore Rinaldi (nel suo ultimo commento sull’edizione di venerdì 19 gennaio), identifica nell’unione d’intenti di una comunità l’antidoto contro i cambiamenti non governati. Una frase che facciamo nostra girandola, con speranza, soprattutto ai giovani della generazione Z, particolarmente sensibili verso le questioni ambientali.

Osvaldo Folli

Lodi

Gentile Folli, grazie dei suoi periodici contributi a difesa del territorio lodigiano. La pianificazione urbanistica che si sta delineando, non potendo bloccare del tutto i nuovi insediamenti (sarebbe un percorso difficilmente praticabile) prova almeno a ricondurli in specifiche zone. Diciamo che, volendo sintetizzare, tenta di limitare i danni futuri. Nei prossimi anni, dunque, aspettiamoci nuovi capannoni di logistica, ma almeno speriamo di non assistere al Far West a cui ci hanno abituato le ultime tre decadi. C’è poi un aspetto interessante nella sua missiva, ed è il richiamo alla coscienza del Lodigiano: andremo al voto a giugno per rinnovare 46 consigli comunali ed eleggere altrettanti sindaci e questa “immensa” campagna elettorale potrebbe essere un’occasione d’oro per coinvolgere le nuove generazioni nelle questioni ambientali ma anche gli elettori maturi. Troppo facile lanciare il sasso e poi nascondere la mano, troppo semplice lamentarsi sui social... Un’ultima annotazione, che credo meriti una riflessione: siamo abituati ai capannoni della logistica delle merci, tuttavia nei prossimi anni dovremo abituarci anche a un’altra logistica, quella dei dati. Pensavamo che l’avvento di Internet facesse sparire il cemento: così non è e il grande Data center - che consuma suolo ed è una struttura energivora - che si sta realizzando a Melegnano ne è la conferma. Meglio prepararsi.

Lorenzo Rinaldi

© RIPRODUZIONE RISERVATA