«Croce rossa e Pronto soccorso mi hanno salvato la vita»

La lettera di Angelo Bocchioli di Lodi

Caro Direttore buongiorno,

Chiedo ospitalità sul tuo giornale per parlare di un argomento di attualità: la malasanità.

Voglio raccontare la mia esperienza dal letto dell’ospedale dove sono ricoverato.

Questa notte alla una mi sveglio sudato non per il caldo ma come sintomo che precede la più subdola e infingarda malattia dei secoli: l’angina che mi ha sempre accompagnato per gran parte della mia vita.

Mi premuro subito di mettere un cerotto di nitroglicerina vicino al cuore e di un carvasin sublinguale per limitare i danni al cuore. Nel frattempo mia figlia chiama la Croce Rossa che nel giro di pochi minuti accorre al mio capezzale. Tre angeli della notte che subito mi misurano la pressione, l’ossigeno nel sangue e l’elettrocardiogramma per stabilire cosa fare. Mi portano al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lodi dove altri angeli accorrono per salvarmi la vita. Angeli che non solo si preoccupano per me ma tengono informata mia figlia del decorso della malattia. Non ho fatto volutamente i nomi di coloro che si sono occupati di me ( l’elenco sarebbe troppo lungo) perché ho capito una cosa: in ogni turno ci sono angeli con una umanità fuori dal comune. A tutti loro va il mio bacio e abbraccio particolare. Forza ragazze e ragazzi sempre avanti così e grazie di tutto.

Angelo Bocchioli

Lodi

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