Crisi delle località di vacanza, basta guardare i prezzi per capire

LA LETTERA «Per andare in ferie oggi il reddito medio degli italiani dovrebbe aggirarsi sui 100mila euro ( 4mila euro netti al mese)»

Casalpusterlengo

Per andare in vacanza oggi il reddito medio degli italiani dovrebbe aggirarsi sui 100.000 euro ( 4000 euro netti al mese). I gestori dei bagni (un ombrellone e due sdraio costo medio 50 euro in agosto) e degli hotel (costo pro capite medio 150 euro a persona e terzo lettino per bimbi 70 a mezza pensione ad agosto) denunciano che sono in crisi come nell’anno del Covid. Se si vuole andare al ristorante servono almeno 50 euro a persona e la metà se si sceglie una pizzeria. Se si aggiungono il viaggio ed alcune serate a ballare la vacanza richiede un esborso economico di almeno 7000 euro. Abbiamo trasmissioni come i 4 ristoranti o i 4 hotel che mettono in evidenza che per cenare bene servono almeno 200 euro in quattro oppure pernottare con solo la colazione 200/250 euro circa a persona. Tutto questo si scontra con la realtà dei numeri. Nel Lodigiano il reddito medio è di 24.000 euro ed in Italia il reddito oltre i 100.000 euro riguarda il 3,89% della popolazione. Dove è finito lo spirito romagnolo che ha sempre saputo rispondere ai bisogni della gran parte degli italiani. I pensionati ed i lavoratori in genere che devono gestirsi con circa 1200/1500 euro netti mensili sono obbligati a cercare spiagge libere, sempre più scarse, pranzare al sacco, cenare da McDonald’s e a cercare sagre locali per risparmiare qualcosa. Sembra che chi gestisce questo business voglia guadagnare nei 3 mesi estivi quello che serve per vivere (molto bene) nei rimanenti 9. Non riguarda tutti ma la tendenza generale è questa. Possiamo solo sperare che la legge della domanda e dell’offerta faccia scendere i prezzi.

La comunicazione generalista esalta modelli di consumo che prevedono vacanze all’estero oppure standard economicamente, per i più, irraggiungibili. Questo tipo di messaggio aumenta la frustrazione sembra quasi che se non si entra nei modelli propagandati si sia dei “nessuno”. Si promuovono modelli di consumo altissimi mentre i valori sociali sono relegati ai talk e quindi marginali. L’individualismo ne è la prima conseguenza e cercare, anche al limite della legalità, quella ricchezza necessaria per essere alla moda, porta alcuni che non ci riescono a forme di aggressività ed invidia sociale negativa.

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