Codogno, ospedali: «Dal valzer delle poltrone non arriverà nulla di buono»

La lettera di Rosanna Montani

Non bastavano le passerelle per aprire case di Comunità scatole vuote, non bastavano le promesse di riapertura di reparti necessari come oncologia ed ortopedie ad oggi solo sulla carta, non bastava lo scontento del personale e relativo “fuggi fuggi” dei nostri presidi ospedalieri, non bastava il palese favoreggiamento verso la sanità privata, non bastava l’ultima trovata del dottor Gioia per sopperire alla mancanza di ortopedici, non bastava l’arroganza con cui i dirigenti ATS hanno reagito alle giuste contestazioni durante il convegno organizzato a Lodi sulle case di Comunità il mese scorso.

Non bastano le continue segnalazioni di disservizi, liste d’attesa infinite per molti esami diagnostici di tanti cittadini del nostro territorio.

Oggi sono arrivate le dimissioni dell’assessora alla sanità e vice presidente Letizia Moratti. Motivate dal contrasto e divergenza di posizioni rispetto il presidente Fontana, aprendo valutazioni politiche interne ed esterne al centro destra, proiettando ipotesi le più diverse rispetto le elezioni regionali del prossimo anno.

Non mi interessa al momento entrare nel vortice delle speculazioni che sono partite dopo la notizia delle dimissioni, dopo i commenti di Fontana e la nomina di Bertolaso come nuovo assessore.

Ho il timore fondato che dal valzer delle poltrone e dalle reciproche accuse non arriverà nulla di buono e nuovo alla gestione della sanità lombarda, non una visione lucida di lungo periodo, non una reale tutela della salute dei lombardi, non un riscatto della sanità pubblica. Non voglio e non posso però arrendermi allo stato delle cose. Per rispetto di tutti i medici ed infermieri che si spendono con competenza e senso del dovere, per tutti i nostri concittadini più fragili che necessitano di cure, per le famiglie che li supportano, per tutte le vittime del Covid, per tutti quei gruppi ed associazioni del territorio che si battono per il diritto fondamentale della tutela della salute.

Un futuro diverso e migliore lo dobbiamo pretendere, costruire, sollecitare. “Una rivoluzione sanitaria” per la nostra Regione, come l’avevo definita tempo fa durante un consiglio comunale, è possibile, fattibile.

Necessario però che anche tutti cittadini si mobilitino, oltre le proteste sui social, sulla stampa; la volontà popolare, l’opinione pubblica potranno fare la differenza.

E la differenza la faranno, come sempre, le persone che ci governeranno nei prossimi cinque anni, anche a livello dirigenziale. Persone competenti, lucide e disinteressate le possiamo trovare anche fuori dai soliti circuiti della politica. Pensando ad alcun di loro, ho speranza, nonostante tutto.

Rosanna Montani

Capogruppo Codogno Insieme 2.0

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