CLIMA «Le idee liberali nelle mani di fanatici reazionari»

La lettera dell’assessore Stefano Caserini

Gentile Direttore,

in riferimento alle lettere pubblicate sul recente incontro sul clima promosso da Lodi Liberale, scrivo per spiegare cosa è successo e smentire alcune cose non vere che sono state scritte. Dall’edizione del Cittadino di sabato 7 ottobre avevo appreso di essere stato “sfidato” dal Consigliere comunale di opposizione Lorenzo Maggi a partecipare alla serata organizzata lunedì 9 ottobre dall’associazione da lui presieduta, Lodi Liberale, per ascoltare e confrontarmi con “idee diverse dalle mie” sul tema del cambiamento climatico.

Confesso che la “sfida”, ovvero l’invito al confronto, mi era sembrata da subito alquanto bizzarra, perché qualora si desiderasse realmente la presenza di un Assessore comunale, appartenente a una qualsiasi Giunta, a un evento della propria associazione, lo si inviterebbe personalmente e con un certo preavviso. Se, al contrario, l’invito viene fatto solo due giorni prima e per di più a mezzo stampa, credo che al di là della scortesia istituzionale, significa non conoscere le basi di come si organizza un evento. Il Consigliere Maggi ha organizzato nel corso della sua lunga attività associativa un numero spropositato di eventi - talmente tanti da suggerire che possa essere questa la sua occupazione principale - e dunque credo che l’invito non fosse altro che una provocazione, per pubblicizzare la serata.

Avendo contattato telefonicamente l’organizzatore Maggi, ho potuto verificare che il confronto proposto consisteva nell’ascolto, da parte del sottoscritto, degli interventi dei quattro ospiti invitati a esporre le tesi da lui condivise, mentre per esprimere le mie “idee diverse” (che in realtà appartengono alla quasi totalità dei membri della comunità scientifica impegnati nello studio delle variazioni climatiche), mi era concesso di intervenire al termine di tutte le relazioni, nello spazio dedicato agli interventi del pubblico, verso la fine della serata.

Ho deciso, comunque, di presenziare, verificando come le tesi sul clima proposte dai relatori fossero del tutto inconsistenti e sotto certi aspetti addirittura risibili. In effetti, l’ottantaduenne professor Franco Prodi ha mostrato grafici di oltre vent’anni e trent’anni fa, ignorando l’intero patrimonio di ricerca scientifica successivo e sostenendo che sarebbero presenti in ambito climatico troppe incertezze: intervento sintetizzato da Maggi con “sappiamo di non sapere”. Il dottor Alimonti, invece, ha sostenuto che la frequenza dei disastri naturali nel mondo, registrati in un database da lui ritenuto molto importante, non sarebbe aumentata. La tesi del professor Mario Giaccio, poi, ha fatto perno sull’idea di un complotto globale costruito “per riorganizzare finanziariamente l’economia usando il clima come scusa”. Ancora più improbabile l’intervento dell’ultimo ospite, il professor Franco Battaglia, anch’egli pensionato, secondo cui il problema della nostra società sarebbe il fotovoltaico, mentre il cambiamento climatico sarebbe un colossale falso scientifico.

Dunque, secondo i super esperti selezionati da Lodi Liberale, praticamente tutti i più importanti climatologi e studiosi del settore, tutte le università e le Accademie delle Scienze, tutti i governi del mondo, la Commissione Europea, il Congresso degli Stati Uniti, il Papa con le sue encicliche e le sempre più numerose piccole e grandi aziende impegnate nella decarbonizzazione sarebbero vittime di un clamoroso raggiro. Tutti questi soggetti esortano ad impegnarsi o hanno previsto politiche e finanziamenti per affrontare una questione che, invece, sarebbe ancora poco chiara, o poco preoccupante, o un complotto planetario o un falso.

Come mi era stato richiesto pubblicamente sono, allora, intervenuto; non avendo ovviamente il tempo necessario per demolire una ad una le tante sciocchezze sentite, ho cercato solo di far capire come i relatori che avevano sostenuto le strambe teorie ascoltate dai presenti non erano dotati di adeguate competenze scientifiche sul tema delle variazioni climatiche. La competenza, in campo scientifico, viene valutata attraverso la pubblicazione delle proprie tesi sulle riviste scientifiche più prestigiose del settore, e non certo con articoli e interviste ospitati da quotidiani come La Verità o Libero. Ho fatto notare che teorie ascoltate non sono state pubblicate sulle riviste scientifiche preposte, proprio perché non hanno fondamento.

La registrazione della serata mostra come il sottoscritto abbia parlato in tutto non oltre 7 minuti sui circa 45 del dibattito con il pubblico e le 2 ore e 40 minuti di durata complessiva. Inoltre, sono stato interrotto più volte, faticando a esporre quanto pensavo. Mi sono state poste anche delle domande, ma chi mi aveva invitato non mi ha dato la possibilità di rispondere. Altro che “sfida” e “confronto”.

Il mio è stato un intervento educato e nel merito, seppure molto netto e sgradito agli organizzatori e ad una parte del pubblico; un intervento che potrebbe essere sembrato maleducato o magari offensivo solo a chi non sia abituato a confrontarsi seriamente, ma abituato alla propaganda a senso unico.

Che brutta fine fanno le idee liberali quando finiscono nelle mani di fanatici reazionari che negano la scienza e, insieme, il buon senso.

Stefano Caserini

Assessore all’Ambiente, Mobilità, Azione sul clima e Innovazione del Comune di Lodi

Lodi

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