«Caso carne halal nelle mense
delle nostre scuole: è stato violato
il principio della trasparenza»

Lodi

Trasparenza e responsabilità sono tra i valori fondamentali dell’agire amministrativo, perché solamente attraverso il loro esercizio è possibile instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con i cittadini. Sin dall’inizio della vicenda legata alla somministrazione indifferenziata di carne di pollo e tacchino halal ho cercato di dimostrare come questi valori siano stati palesemente violati: nessuna comunicazione preventiva agli utenti del servizio di refezione scolastica e conseguente negazione della possibilità di esercitare una consapevole libertà di scelta circa il consumo di un prodotto la cui preparazione è condizionata da dettami di origine religiosa.

Le argomentazioni sostenute dall’Amministrazione nel corso del dibattito emerso nelle scorse settimane conducono a conclusioni completamente illogiche. Riassumo brevemente: secondo quanto riferito dall’Assessore competente la fornitura delle carni in questione non avrebbe subito alcuna variazione rispetto al passato, considerando per altro che la società da cui l’appaltatore si rifornisce macella polli, tacchini e conigli esclusivamente secondo la pratica halal. Questa semplice preposizione porta a concludere quanto segue: uno dei principali player nazionali del settore alimentare conforma l’intera produzione destinata al mercato italiano ed internazionale al rituale islamico di macellazione; l’Amministrazione precedente, di cui ho fatto parte, somministrava (visto che la fornitura non è mai cambiata) carne halal a tutti, ad esclusione degli alunni di fede mussulmana, che invece consumavano un pasto sostitutivo!

Dimostrare il contrario rispetto a ciò che si sostiene in relazione alle pratiche adottate dal fornitore non mi compete (anche se non risulta complicato a dire il vero), ma l’assurdità della seconda conclusione meritava un doveroso chiarimento, nel rispetto della logica e della buona fede.

Dopo una lunga attesa ho potuto finalmente accedere ad alcuni documenti relativi alla vicenda, tra i quali i verbali delle commissioni mensa del 16 novembre e del successivo 24 gennaio, la cui lettura chiarisce in modo piuttosto inequivocabile la questione. A metà novembre si dice: “verrà introdotta la macrocategoria halal che in sostanza non prevede nulla di diverso rispetto al menù ordinario. La ditta Pellegrini ha sostituito il fornitore di avicoli da Amadori ad AIA perché la linea produttiva di AIA è già conforme rispetto agli standard halal.” Poche settimane dopo è la Pellegrini stessa, gestore del servizio mensa, che nel corso di una successiva seduta chiede una rettifica rispetto a quanto riportato per spiegare che: “a seguito della richiesta dell’Amministrazione la ditta non ha “cambiato” fornitore, ma ha semplicemente indirizzato la propria fornitura di carne bianca di pollo e tacchino unicamente alla ditta, tra quelle già in uso, di cui era già in possesso della certificazione halal”.

In altre parole la società che gestisce il servizio, seppur mantenendo invariato il proprio portafoglio di fornitori, al fine di soddisfare le esigenze dell’Amministrazione comunale ha rivolto ad altro soggetto la richiesta di carne di pollo e tacchino da somministrare presso le mense della città. Ed eccoci tornati al punto di partenza: carne halal per tutti, senza preventiva informazione e senza la dovuta assunzione di responsabilità per le scelte effettuate.

Alla luce di quanto emerso intendo avanzare una richiesta formale all’Amministrazione, alla quale chiederò di impegnarsi affinché, nel rispetto della sacrosanta libertà di scelta, garantisca la possibilità di consumare prodotti halal a chiunque ne faccia richiesta, ma somministri a tutti gli altri utenti carne macellata in modo tradizionale. È possibile, è rispettoso ed è corretto.

Giusy Molinari, Consigliere comunale di Lodi

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