«Caro ministro ricordatevi degli ordini professionali»

La lettera aperta di Luca Bertoni a Lorenzo Guerini

Ho letto con attenzione, su Il Foglio Quotidiano di martedì 18 agosto poi ripreso da Il Cittadino il 20 agosto, il “manifesto politico” dell’on. Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. Conosco Guerini da quando ha mosso i primi passi nell’amministrazione comunale di Lodi, ho condiviso con lui alcune battaglie politiche (una per tutti, nei Popolari per la Riforma di Mario Segni ai tempi del referendum per l’abolizione delle preferenze ed il passaggio al maggioritario), ne conosco la sensibilità verso il Lodigiano: mi permetto quindi di raccogliere una delle sfide lanciate nel “manifesto” cercando di articolare alcune proposte.

Scrive Guerini: “è maturo il tempo per rafforzare quel percorso che, accanto alla giustissima tutela dei lavoratori, porti alla consapevolezza che gli stessi lavoratori si difendono con maggiore efficacia se, insieme, si ascolta e si sostiene chi fa impresa e i posti di lavoro li crea”.

Parlando di chi fa impresa, si loda spesso la piccola e media impresa che costituisce la spina dorsale del sistema produttivo, ma ci si dimentica del ruolo economico delle professioni, forse perché non vendiamo beni materiali ma solo “materia grigia”.

L’attività economica dei professionisti è un reparto di ricerca e sviluppo in costante divenire, che spesso ha forgiato intuizioni e progetti che hanno dato un’impronta precisa, segnando il tempo in un “prima” ed in un “dopo”. Non parlo solo degli ingegneri, ma anche degli architetti, dei medici, dei giornalisti, degli avvocati, degli agronomi, dei veterinari, notai e commercialisti…

Ma c’è di più.

Da presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lodi, non posso che affermare la centralità del ruolo dei professionisti che operano nel mercato quali componenti di un Ordine Professionale.

Da sempre gli Ordini Professionali sono enti pubblici non economici, il cui primo scopo è la tutela del cittadino, la sua incolumità. Da sempre l’Ordine Professionale da un lato tutela e accresce la professionalità degli iscritti; dall’altro vigila sulla condotta dei propri iscritti e può arrivare ad irrogare all’iscritto sanzioni precise ed incisive nel caso in cui il professionista iscritto venisse meno alle prescrizioni del Codice Deontologico.

Ci sentiamo quindi, a pieno titolo, fedeli collaboratori delle Istituzioni nel raggiungere gli obiettivi che di volta in volta il Legislatore si è dato. Non per nulla in alcune delle nostre attività rivestiamo la funzione di “pubblico ufficiale”.

Tutto questo, ripeto, a tutela del cittadino.

Propongo un esempio.

Pensiamo al ruolo strategico, a tutela del cittadino, rivestito dal libero professionista nell’ambito delle attività previste dal superbonus 110%. È stato scritto che, anche nel caso in cui il privato cittadino abbia ceduto l’intero credito, l’unico soggetto al quale verranno contestate eventuali detrazioni fiscali non corrette, a seguito dei controlli che verranno effettuati da ENEA ed Agenzia delle Entrate, è lo stesso cittadino, in qualità di committente dei lavori.

Chi tutela il cittadino se lo stesso si è affidato in tutto all’impresa? Sulla base di quale documentazione potrà contestare i lavori non eseguiti a regola d’arte o le procedure per attivare il credito di imposta non corrette?

Assai diverso è lo scenario nel caso in cui il cittadino abbia deciso di farsi assistere da un professionista, che ne tutelerà fino in fondo gli interessi, e che controllerà, da soggetto libero e terzo, ciò che verrà eseguito durante i lavori di riqualificazione energetica dell’edificio. Con un beneficio non solo per il cittadino – committente, ma anche per tutto il sistema, che beneficierà di un minore livello di contenziosi.

A fronte di queste peculiarità, come si esplicita oggi l’ascolto ed il sostegno da parte del Governo verso i liberi professionisti?

Concordo con Guerini: “non c’è dubbio che in emergenza occorra sostenere i redditi, anche attraverso sussidi, ma è bene dirsi che queste misure non producono effetti positivi nel lungo periodo”.

Cercherò, quindi, di proporre alcune azioni concrete per sostenere i professionisti che con il loro impegno fanno impresa e creano posti di lavoro, attraverso misure che diano competitività stabile nel lungo periodo.

Proposte che sono state condivise da tutti gli Ordini degli Ingegneri della Lombardia.

Anzitutto chiediamo di semplificare la possibilità di realizzare reti di imprese tra professionisti e chiarirne i profili fiscali e giuridici, allo scopo di incentivare la crescita dimensionale delle strutture professionali, per migliorarne la competitività sui mercati internazionali, anche prevedendo adeguate forme di incentivazione fiscale.

Lo scorso anno la fatturazione elettronica ha prodotto un extra gettito di oltre 4 miliardi: un ulteriore onere che è gravato sulle nostre organizzazioni professionali ma che ha reso totalmente tracciabili i fatturati e le spese relative alle attività professionali. Ci pare doveroso che venga quindi riconosciuta la possibilità, per le attività professionali, di adeguare il livello di reale tassazione dei redditi da attività professionale, consentendo la totale detraibilità delle spese strettamente inerenti l’attività professionale per vitto e alloggio, viaggi, spese telefoniche, IMU dello studio professionale, la detraibilità dell’IVA dalle spese effettuate per viaggi con mezzi pubblici.

Senza dilungarmi nei tecnicismi ritengo che le proposte formulate possano rendere possibile aprire una nuova stagione di confronto, seria quanto serena, da “uomini del nord”, con Guerini e con tutte le forze politiche che intendono riconoscere concretamente il ruolo sociale ed il valore istituzionale degli Ordini Professionali.

Da parte nostra non verrà mai meno l’impegno che da sempre portiamo avanti, riconoscendoci fino in fondo nelle parole di Mario Draghi pronunciate un anno fa agli studenti e ai professori dell’Università Cattolica a Milano e pochi giorni fa al Meeting di Rimini: “Lo scopo della mia esposizione in quell’occasione era cercar di descrivere quelle che considero le tre qualità indispensabili a coloro che sono in posizioni di potere: la conoscenza per cui le decisioni sono basate sui fatti, non soltanto sulle convinzioni; il coraggio che richiedono le decisioni specialmente quando non si conoscono con certezza tutte le loro conseguenze, poiché l’inazione ha essa stessa conseguenze e non esonera dalla responsabilità; l’umiltà di capire che il potere che hanno è stato affidato loro non per un uso arbitrario, ma per raggiungere gli obiettivi che il legislatore ha loro assegnato nell’ambito di un preciso mandato”.

Luca Bertoni

Presidente dell’Ordine

degli Ingegneri di Lodi

Tavazzano

(nella foto, anno 2003, da sinistra Bertoni, Guerini e Silverio Gori)

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