«Anche all’ospedale Maggiore di Lodi sono stati compiuti passi avanti contro le aggressioni ai sanitari»

l contrasto alla violenza nei confronti del personale sanitario e sociosanitario deve vedere il massimo impegno e le direttive inviate da Regione Lombardia alle Ats, Asst e Irccs rappresentano un ulteriore rafforzamento della tutela degli operatori, in un quadro in cui è fondamentale che ogni episodio, dal più lieve al più grave, venga condiviso immediatamente con le Forze dell’Ordine.

Stimolare una sinergia sempre più stretta con l’Autorità giudiziaria garantisce infatti un monitoraggio puntuale di un fenomeno che troppo spesso resta sommerso: come ha spiegato l’Assessore Bertolaso, nel 2022 solo il 6 % delle aggressioni fisiche sono state segnalate in Procura, nel 2023 il dato è addirittura in calo al 4%. È importante infine che gli operatori vittime di aggressioni o episodi di violenza, oltre alla possibilità di agire legalmente, trovino proprio nelle strutture sanitarie contesto di supporto e accompagnamento.

Si tratta di un lavoro di attenzione e impegno concreto a tutela del personale sanitario e sociosanitario che ha trovato luogo di confronto e condivisione anche in Commissione Sanità, dove abbiamo avuto modo di approfondire il tema e di coglierne la gravità durante il percorso di Audizioni delle professioni sanitarie in Lombardia e nel Lodigiano alcuni passi importanti sono già stati compiuti: pensiamo all’installazione del pulsante anti aggressione installato nel maggio scorso all’Ospedale Maggiore di Lodi dalla Questura, così come all’istituzione di vere e proprie figure di accoglienza per pazienti e accompagnatori: il “Caring nurse” che rappresenta un ottimo servizio di accoglienza e ascolto anche nell’ottica della riduzione della la conflittualità e le conseguenti aggressioni, deve essere sempre più integrato nel complesso di azioni volte alla prevenzione e al contrasto agli episodi di violenza. 

Patrizia Baffi Presidente Commissione Sanità Regione Lombardia - Codogno

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