Alberi crollati a Lodi: già a giugno 2019 avevo segnalato il pericolo

La lettera di Daniele Sozzi dopo i danni causati dall’ultimo temporale

Nella notte di martedì 4 Luglio un ennesimo violento acquazzone si è abbattuto su Lodi ma questa volta in via Ferrabini ha troncato un enorme ramo , del peso di alcuni quintali che si è schiantato sulla sottostante strada , sfondando anche il muro di cinta della vecchia piscina pubblica (da anni in stato di abbandono). Per fortuna era notte e non passava nessuno.

Cosa si può fare contro l’imprevedibilità e la forza della natura? Poco viene da pensare. Ma non è esattamente così. Infatti quei 3 enormi platani di via Ferrabini (alti non meno di 20 metri e larghi quasi altrettanto) da anni rappresentano un pericolo per persone e macchine che passano e parcheggiano. A giugno del 2019 mi sono recato in Comune a Lodi per fare presente il pericolo ( io come altri ero stato sfiorato da rami caduti e vi erano stati danni alle auto parcheggiate sotto). Mi era stato detto che non era periodo di potatute e che avrei dovuto scrivere ad una precisa persona della manutenzione giardini. Casa che feci a Gennaio 2020, cioè nel periodo dove si possono fare potature (allego le lettera).

Siamo così arrivati a luglio 2023 e le piante sono ancora più grandi ma... una ha deciso di rompersi. Si può ancora parlare di fatalità? Si può ancora aspettare il prossimo inverno per sperare in una messa in sicurezza per chi transita? Cambiamo i governi delle città ma quelli che restano immutabili sono le persone con cui ci si deve confrontare negli uffici pubblici. E questo è un problema che nessuno vuole considerare.

Daniele Sozzi

Lodi

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