
Lettere al Direttore / Basso Lodigiano
Giovedì 24 Luglio 2025
«Accoltellamento in piazza Cairoli a Codogno,qualche domanda dopo il clamore»
LA LETTERA di Rosanna Montani, consigliera di opposizione
Spenti i fari sulla vicenda della rissa e accoltellamento del minore al parco di piazza Cairoli, almeno momentaneamente, calati i clamori, le polemiche politiche, le discussioni in consiglio comunale, penso siano opportune alcune riflessioni.
Alcuni dei minori coinvolti sono ospiti della Comunità dell’ASP del Basso Lodigiano a Codogno. Mi sono chiesta cosa ci facessero in giro da soli a quell’ora della sera. Che regole vigono all’interno della struttura? Le avevano infrante? Quanta autonomia godono gli ospiti? Perché non erano presenti educatori con loro in uscita? Perchè quando si tratta di minorenni, in particolari se fragili e con diverse problematiche è serio e necessario parlare di tutele, di protezione, di regole.
Dalla visione dei filmati telecamere pare che i minori si conoscessero con il coetaneo che poi ha agito la violenza, non sembra un incontro casuale.
Ulteriori riflessioni, quindi. Come passano il tempo gli ospiti della Comunità? Come vengono organizzate le loro giornate? Gestire una comunità per minori stranieri e non, è una sfida impegnativa. Occorrono educatori capaci e presenti H24, occorre un progetto educativo, una rete di relazioni con la città, le associazioni, il mondo dello sport, le istituzioni, la scuola. Tutto questo è attivato nella comunità di Codogno? La direzione dell’ASP dopo questi episodi come si è posta, ha preso provvedimenti?
Qualche dubbio mi permetto di sollevarlo. So di cosa parlo, per il mio lavoro ultra trentennale nel mondo delle Comunità. La nostra città ha esempi virtuosi di sinergia come la Coop Amicizia, le RSA Opere Pie e Cabriniane. Varie realtà si intrecciano perché gli ospiti vivano una dimensione di apertura e non di ghettizzazione.
Certamente il rispetto delle regole, la convivenza civile sono alla base di ogni interazione e integrazione, ma non sono sufficienti là dove si accolgono persone con storie difficili.
Sono situazioni complesse che richiedono ragionamenti e conseguenti azioni non dettate dall’emergenza, dalla contingenza o peggio ancora da sterili polemiche.
L’azione politica deve essere in grado di affrontare anche queste sfide educative. Le telecamere vanno bene come deterrente ed eventuale controllo, l’azione delle Forze dell’Ordine è necessaria e preziosa, il diritto di ogni cittadino di vivere gli spazi pubblici deve essere garantito, il rispetto delle regole di convivenza deve essere rispettato da tutti, ma non si può prescindere da un impegno lungimirante sulla gestione di queste realtà.
Mi chiedo e chiedo alla Chiesa locale che ha messo in campo tante energie per la crescita dei nostri figli, se si è interrogata su questi figli che non sono di un dio minore. Può essere un sostegno, un supporto per questa piccola Comunità?
Chiedo alle istituzioni cittadine e a tutti coloro che hanno responsabilità educative di non isolare questa piccola realtà, ma di trovare risposte, o almeno tentarle perché sia un luogo dove si investono risorse, idee e persone per dare una seconda opportunità, per crescere nuovi cittadini ben inseriti.
Rosanna Montani
Capogruppo lista civica Codogno Insieme 2.0
Codogno
© RIPRODUZIONE RISERVATA