Un’audioguida per ipovedenti: «Così potranno godersi il Festival della Fotografia etica»

Cultura senza barriere grazie al progetto finanziato da Fondazione Comunitaria

Presto un’audioguida permetterà di godersi le immagini del Festival della fotografia etica anche a chi non ci vede: si tratta del progetto “Da vicino siamo tutti uguali” che vede la collaborazione del gruppo fotografico Progetto immagine con Genitori tosti in tutti i posti e l’Associazione Comuni del Lodigiano grazie al contributo della Fondazione comunitaria pari a 10mila euro. Con la volontà di sviluppare una forma di turismo sostenibile in città, che possa aprire le porte anche alle persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, il progetto dal costo di 26mila euro permetterà la realizzazione di audiodescrizioni delle immagini selezionate, tramite appositi ausili. Mostre ed eventi in autonomia, dunque: un passo indispensabile per l’inclusione e l’accessibilità delle proposte culturali e turistiche a disposizione dei cittadini, senza nessuna barriera che prenderà il via con il prossimo anno.

«Dopo la chiusura di fine ottobre, infatti, il Festival non si fermerà - anticipa il fondatore Alberto Prina -: continuerà a viaggiare con mostre itineranti nei Comuni del Lodigiano, tra l’altro con la possibilità, quanto prima, di dotarsi di strumentazione per renderlo accessibile a tutti». Oltre alle audioguide per gli ipovedenti, il progetto prevede di sfruttare la connessione tra le protesi acustiche digitali e gli impianti cocleari attraverso lo smartphone o il tablet tramite una semplice App per migliorare la percezione anche a chi è affetto da disturbi dell’udito. Una spinta verso il turismo che si apre a misura di tutti, che metterebbe certamente in luce il Lodigiano come meta turistica accessibile, considerando, tra l’altro, il grande riscontro che il Festival della fotografia etica costituisce per la città.

L’idea progettuale prevede anche l’organizzazione di un corso con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di un turismo sostenibile e la partecipazione di tre istituti scolastici superiori, di cui uno di Codogno e due di Lodi, che hanno già dato la disponibilità affinchè gli studenti delle classi quarte possano prendere parte al corso. Dopo la parte teorica seguiranno delle attività pratiche sul territorio che vedranno coinvolti i ragazzi sia nelle fasi di mappatura che in quelle successive di organizzazioni di mostre ed eventi culturali grazie al ricorso di strumenti messi a disposizione da parte di Regione Lombardia per le attività pratiche rivolte ad avviare percorsi formativi. Con un primo passo verso l’accessibilità, le mostre collocate al piano superiore di palazzo Barni e Gorini, sono già state dotate di tablet a disposizione di chi è affetto da disabilità motorie: «È solo un piccolo passo ma chi ha fruito di questa possibilità è rimasto soddisfatto - prosegue Prina -: rendere le fotografie visibili a chi non ci vede, poi, è una possibilità che ci trova particolarmente sensibili».

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