Tutti alla Tela di Matilda, il campus per bimbi speciali creato da una mamma a Montanaso

La prima edizione è stata un grande successo

Guardare il mondo con occhi “speciali”: quelli di un bambino diversamente abile, con la stessa voglia di divertirsi, proprio come quella di tutti gli altri bambini. Questo è il segreto del centro estivo “La tela di Matilda” che è partito lunedì 27 giugno a Montanaso, conciliando le esigenze di bambini disabili ad attività ludiche e di divertimento durante l’estate. E la prima edizione del campus è un vero successo, grazie all’idea di una mamma che conosce bene bisogni ed esigenze che coinvolgono tante famiglie nel Lodigiano. Grazie all’esperienza diretta con la sindrome di Rett, di cui è affetta Matilda, sua figlia di sette anni, Anna Lazzerini ha dato il via a un progetto ambizioso che punta a migliore nel corso dei prossimi anni. Dalla possibilità di limitare i costi di partecipazione fino a quella di formare volontari che possano essere efficienti su tutti i fronti a fianco dei bambini: questa la sua missione futura. «Il nostro punto di forza - spiega Anna che, oltre a bambini con disabilità motoria grave, ha saputo accogliere bimbi con spettro autistico -, è ragionare le attività sulle potenzialità dei bambini diversamente abili, per poi adattarle a tutti gli altri». Ma immersi nel verde della natura, a contatto con gli animali, non servono poi tante parole per comunicare: uniti da un unico obbiettivo, i bambini condividono lo stesso linguaggio, nonostante i limiti di ciascuno. E le attività equestri, attraverso l’impiego del cavallo come strumento che unisce, si è rivelata una carta vincente. Anche la gita “fuori porta” sull’argine dell’Adda è stata un successo: «Abbiamo modulato l’itinerario in modo da poterlo percorrere anche sulla sedia a rotelle: non abbiamo escluso proprio nessuno» dice soddisfatta. E ora che mancano solo due settimane alla fine di questa bella avventura, Anna esprime la sua riconoscenza ai volontari che hanno saputo dare man forte agli educatori del Mosaico. «Andrea Ruselea, Katia Cerbasi, Nene Ardemagni, Chiara Uggè e Tania Dispinzieri hanno avuto tutti esperienze pregresse con bambini fragili, non si sono improvvisati, per cui sono stati un valido aiuto e li ringrazio di cuore». Ma gli obiettivi per il futuro sono ancora tanti: una festa di fine campus da organizzare, una possibile collaborazione con l’amministrazione comunale di Montanaso per progetti che possano durare nel tempo e la volontà di mettere in piedi un campo invernale per giocare sulla neve, con tanto di slitta di Babbo Natale: «I nostri bambini hanno tanto bisogno di attività che siano davvero inclusive» conclude Anna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA