Melegnano, Mariotti e Raffaldi, storia di un’amicizia speciale: «Siamo come il “gatto e la volpe”»

Il 94enne e il non vedente 82enne si trovano ogni mattina per una passeggiata di 2-3 chilometri

«Ci ritroviamo quasi tutte le mattine, ogni giorno percorriamo a piedi almeno tre chilometri, ormai siamo diventati il gatto e la volpe di Melegnano». Non senza un pizzico d’ironia, il 94enne Franco Mariotti e l’82enne non vedente Luigi Raffaldi descrivono così la loro amicizia speciale, che si è andata sempre più consolidando nel tempo. «È nato tutto cinque anni fa, quando hanno preso il via i nostri giri a piedi a Rocca Brivio, da allora siamo diventati praticamente inseparabili - raccontano con il sorriso sulle labbra -. Dopo lo stop legato all’emergenza Covid degli anni scorsi, sono ripresi a pieno ritmo i consueti tour mattutini per le varie zone della città, durante i quali parliamo, cantiamo e ci raccontiamo le nostre vite». Sempre durante la mattinata Mariotti accompagna Raffaldi a fare la spesa, dal medico o in qualche commissione che lo vede periodicamente impegnato. «Una decina d’anni fa ho perso completamente la vista, senza l’aiuto di Franco sarei costretto a casa tutto il giorno - continua Luigi -. Anche così si spiega l’importanza dei nostri incontri, negli anni siamo diventati il gatto e la volpe della realtà locale». Sono talmente abituati a vederli in coppia, che i melegnanesi si preoccupano immediatamente quando manca uno dei due. «L’anno scorso ho coronato anche il sogno di tornare in bicicletta, che per tanti anni è stata la mia grande passione - confida ancora Raffaldi -: in tandem con l’altro amico Giuliano Valtancoli, sono stato protagonista di numerosi giri tra il Sudmilano e il Lodigiano. Non appena ho appoggiato le mani sul manubrio e i piedi sui pedali, ho provato una sensazione indescrivibile, è stato bellissimo sentire il vento che mi accarezzava la pelle». Veterano del coro Anpi cittadino, Mariotti è invece una presenza fissa al centro socio-culturale del castello Mediceo, di cui nel tempo è diventato la mascotte. «Non sono originario di Melegnano - ribadisce in conclusione -, ma ormai qui tutti mi conoscono e mi vogliono un gran bene».

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