La speranza ha un solo nome: Lorenzo

Il piccolo di Codogno dopo il trapianto di fegato ha superato anche la sindrome di Kawasaki

Per papà Luca e mamma Ramona Irina la parola speranza ha un solo nome: Lorenzo. Sono le 10.10 di venerdì 24 novembre 2017, quando viene alla luce questo bellissimo maschietto che ancora non sa quanto ardua sarà la strada per sopravvivere. Un ittero di 18,6 mg/dl viene erroneamente associato ad un ipotiroidismo congenito e solo al San Matteo di Pavia viene diagnosticata una rara malattia: l’atresia delle vie biliari, un’infiammazione dei dotti biliari. L’unica soluzione? Un trapianto epatico, confermano all’ospedale di Brescia. «È forse il momento più duro – racconta Luca Foletti, il papà -, assistiamo al colloquio stretti per mano ed al termine ci chiudiamo nella nostra stanza, senza parole, ma ad un tratto Lorenzo si sveglia, ci sorride con uno sguardo infinito, puro, che travolge, avvolge, che sembra dirci di stare tranquilli, che se fossimo rimasti tutti uniti lui non avrebbe temuto salita alcuna… la Speranza, quella che Lorenzo ci ha sempre trasmesso; accettiamo così la situazione e facciamo un patto, nella sera più dura della nostra vita, quello di non abbassare mai la testa – spiega - e così sarà». Lorenzo prosegue quindi il suo viaggio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il 2 giugno 2018 affronta il trapianto. «Un sì alla donazione da parte di qualcun altro ha permesso a Lorenzo di tornare a sorriderci dopo 11 giorni e ad avere la prospettiva di uno splendido futuro – sottolinea Foletti -: ecco anche in questo gesto il significato della speranza». Da qui nasce dunque il progetto ispirato a Lorenzo, “Insieme oltre le onde”, il finalizzato ad aiutare, tramite il pagamento dei viaggi, degli alloggi, le famiglie dei bambini lungodegenti degli ospedali di Bergamo e Brescia in collaborazione con Amei e EosAps. Dal trapianto in avanti, Lorenzo affronta quindi rigetti, infezioni, anche alla luce del fatto che è immunodepresso: una relatà che non rende più facile vivere nell’emergenza da covid-19. Così in piena pandemia, contrae la malattia di Kawasaki. Ma la supera.

«Lorenzo è uno dei tanti piccoli grandi eroi, lui ride, canta, balla, colora ed impara ma soprattutto insegna alla vita a portargli quel rispetto per la quale, a volte, la stessa ne è venuta meno», commenta Luca. L’immagine di Lorenzo infatti resta quella di un bimbo monello, sveglio e solare, buono giocoso ed affettuoso. Così si mostra anche negli scatti rubati al parco giochi al mare e persino in ospedale. È l’immagine della Speranza.

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