La sfida tra i pali del piccolo Ricky

In porta con un braccio solo, la storia di coraggio e passione del 16enne di Somaglia

Lo sport lo ha portato oltre i suoi limiti: forte della sua passione, della sua determinazione e del suo talento, Riccardo Cattaneo quest’anno è giunto a debuttare nel Campionato Italiano Calcio Amputati. Il 16enne di Somaglia, nato senza due terzi di avambraccio e mano sinistra a seguito di una gravidanza normale e nessun difetto genetico, è diventato infatti il portiere della squadra Levante C Pegliese con cui lo scorso settembre, a Jesolo, ha debuttato, portando a compimento una straordinaria performance fra i pali. Il suo sogno? Quello di tanti adolescenti che giocano a calcio: entrare a fare parte della Nazionale di calcio. Della Nazionale calcio amputati.

Insieme a mamma Lorena però, Riky ha un altro grande obiettivo: invitare sempre più ragazzi con disabilità a fare sport. Senza dubbio infatti è stata la protesi ad aiutare il 16enne a condurre meglio la sua quotidianità, ma lo sport è stato determinante, sia a livello fisico che psicologico, nel portarlo a valorizzare se stesso, a credere in se stesso, integrandosi nella vita sociale.

«Sono molto orgogliosa di lui – racconta Lorena Albanesi, la mamma -, lui ha fatto parte per diversi anni della scuola calcio amputati della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (Fipses), ora si trova a disputare le partite nel campionato nazionale con la Levante C Pegliese (con cui si allena circa un giorno a settimana a Genova, mentre la preparazione portiere la fa all’U.S. Somaglia); ci mette davvero il massimo, come gli altri giocatori, che ritengo siano un esempio – sottolinea -: noi speriamo di invogliare le persone con disabilità a fare sport e in particolare ci teniamo a dire che il nostro movimento del Calcio amputati è sempre pronto ad accogliere ragazzi nuovi per creare più squadre, per crescere insieme».

E con questo scopo proprio un anno fa Riky e Lorena avevano portato sul campo comunale di Somaglia un bellissimo torneo fra scuola Fipses, Nazionale Calcio Amputati, juniores del Somaglia, in un evento denominato “Il calcio per tutti”, che aveva ricevuto anche il patrocinio di Regione Lombardia. «Dal 2011, inoltre, Riccardo fa parte dell’Art4sport team (nata grazie alla campionessa paraolimpica Bebe Vio) ed è quindi ambasciatore di questa realtà che raccoglie fondi per acquistare protesi sportive a ragazzi amputati o materiale necessario», aggiunge Lorena. Nelle parole di Riky, infine, tutta l’autenticità dei giovani. «Giocare il mio primo Campionato Italiano di Calcio Amputati è stata un’esperienza carica di emozioni, dall’entrare in quel campo, al rispondere all’appello dell’arbitro con nome e numero della mia maglia (il suo è 99): era tempo che aspettavo quel giorno, avevo raggiunto uno dei primi traguardi che mi ero imposto e tra quei pali mi sentivo, e mi sento, come a casa». Ecco quando lo scudetto da campioni è già cucito nel cuore.

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