Nel 2006 l’ultima visita di Scalfaro

Diverse visite nel territorio per l’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, scomparso all’età di 93 anni. Alla guida del Quirinale dal 1992 al 1999, il politico Dc non ha mai fatto tappa nel Lodigiano come Capo di Stato. Si era fermato in provincia nel ‘91, alla vigilia della sua nomina, ed è tornato solo dopo il suo impegnativo «settennato». Uno dei suoi ultimi interventi era stato nel 2006, all’interno del cortile interno della Biblioteca Laudense.

Era arrivato nel capoluogo per presentare il suo libro, intitolato «La mia Costituzione. Dalla Costituente ai tentativi di riforma». E subito aveva assunto una posizione netta contro i tentativi di riforma della Carta fondamentale, voluti dal centrodestra. Anzitutto aveva ripercorso le fasi di formazione dell’Italia repubblicana. «Allora tra di noi c’era un cemento politico, perché eravamo stati tutti oppositori del fascismo - aveva riferito Scalfaro - ma quello che veramente ci univa, l’autentico collante era la sofferenza comune di persone che nel ventennio avevano patito situazione dolorosissime». Da padre costituente qual era, si opposto quindi ad una pesante modifica della Carta. A preoccupare l’ex presidente era la proposta di creazione di un primo ministro con ampi poteri e l’introduzione della devolution voluta dal Carroccio, che a suo parere «potrebbe contribuire a spezzare l’unità nazionale creando vistose diseguaglianze tra i cittadini». Al termine del seminario, a cui avevano partecipato le massime autorità del territorio di allora, il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, e il presidente della Provincia, Osvaldo Felissari, Scalfaro aveva alla fine ammonito: “La Costituzione non si cambia a colpi di maggioranza”. Parole che rimarranno scolpite nella memoria, di fronte agli annunciati progetti di riforma della nostra architettura costituzionale. Scalfaro è stato deputato per buona parte della storia repubblica, la sua è stata un’intera vita spesa per le istituzioni: oltre alla carica di Capo dello Stato, ha ricoperto anche il ruolo più volte di ministro, di presidente della Camera e del Senato. Molti cittadini non dimenticheranno il suo rapporto con il credo cattolico, come testimoniato nella sua visita alla chiesa parrocchiale di Retegno (frazione di Fombio, periferia di Codogno), dove nel 2002 l’autorevole uomo di Stato aveva parlato del «sì» di Maria di Nazareth nella vicenda evangelica, così aveva fatto anche nel 2000 a Casale dove aveva discusso di fede cristiana.

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