Gentile direttore, arrivo a Lodi dal mio piccolo paese della “sponda sinistra” del fiume per raggiungere il centro cittadino. Salgo dalla salita che costeggia la chiesa di San Francesco e improvvisamente scopro che non posso girare a sinistra, in via Agostino Bassi, perché è bloccata dai lavori. Pazienza. Percorro quasi tutta la via XX Settembre e quando arrivo al semaforo di via Marsala per girare a sinistra scopro che anche quella è bloccata dai lavori. Pazienza. Sono costretta a farmi tutta la via XX Settembre, ma quando arrivo in prossimità della piazza dove c’era i, monumento di Belfagor, il traffico è nel caos più totale. Pullman fermi che scaricano ragazzi, auto che arrivano da tutte le parti, un semaforo che resta rosso all’infinito. Tutti fermi, senza l’ombra di un vigile (e dopo al bar mi hanno detto che tutti i giorni è così). Risultato: dalla piazza San Francesco alla ferrovia ci ho impiegato 15 (quindici!) minuti. Presumo che il sindaco di Lodi e i suoi assessori non vadano in macchina, perché altrimenti si sarebbero accorti della puttanata che hanno fatto con il bloccare insieme due strade del centro. Ma presumo che il sindaco di Lodi e i suoi assessori non vadano neppure a piedi, perché se camminassero per la strada quando il traffico è così incasinato e fermo, ne sentirebbero di tutti i colori. Anzi, con gli accidenti che gli tirano dietro, mi meraviglio che siano ancora tutti sani. Nel mio paese del Cremasco (1500 abitanti!) i lavori li programmano per tempo. Lodi, che è una città (e chissà con quanti dipendenti comunali!) non è capace di farlo: lo dimostra il calvario che centianaia di automobilisti come me sono costretti a vivere ogni giorno. Credo che un capoluogo di provincia non meriti di esserlo se non è capace di prevenire il caos nella viabilità. A quanto sembra, però, resterà capoluogo ancora per poco (per una volta tanto ha avuto ragione Monti...).
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