Atletica, tre lodigiani al via degli Europei della fatica

L'atletica lodigiana brilla per intraprendenza. Non solo dal punto di vista organizzativo: agli Europei di icosathlon e tetradecathlon (le prove multiple più articolate: 20 specialità per gli uomini, 14 per le donne) anche il campo di Lodi sarà ben rappresentato. Saranno infatti tre e tutti lodigiani gli atleti della Fanfulla a competere nella rassegna continentale (sarebbero stati quattro se un guaio fisico non avesse stoppato a un passo dalla gara Cecilia Rossi). Il "veterano" del terzetto è Mattia Guzzi: non tanto per i 30 anni d'età, ma soprattutto per essere l'unico ad aver già vissuto in passato l'avventura in una prova multipla tanto complessa con il World Challenge 2013, la gara-test poi fruttata alla Fanfulla l'assegnazione del campionato continentale. «L'esperienza è stata molto utile per capire come allenarmi - racconta Guzzi, operaio specializzato all'Ibsa -: ho lavorato maggiormente sulla resistenza e credo di arrivare all'appuntamento più preparato (nel 2013 ottenne 6858 punti, ndr), anche se i 10.000 metri restano la prova che temo di più». Rispetto al decathlon l'icosathlon ha una componente molto più ampia di prove di mezzofondo (6 su 20 contro il solo 1500 nelle "dieci fatiche") ma per il fanfullino (passato alle multiple nel 2005 con Federico Nettuno dopo aver iniziato con lo sprint) la "base" dell'icosatleta restano le prove tecniche: «Solo un multiplista può fare un icosathlon, arrivarci dal solo mezzofondo è molto più difficile». L'avventura 2013 servirà anche per regolare l'alimentazione in due lunghissime giornate di gara (12 ore l'una): «Mangiare poco e spesso, frutta o barrette energetiche». Consigli utili per Umberto Bagnolo, 10 anni in meno rispetto a Guzzi e candidato al podio tra gli Under 23, categoria in cui gli atleti in gara sono solo due: per ottenerla occorre però arrivare in fondo e il compito non è così scontato visto che nell'icosathlon (a differenza del decathlon) per accedere alla prova successiva occorre tassativamente completare la distanza in ogni gara di corsa. «In primis l'icosathlon va finito - le parole di Umberto, al secondo anno di ingegneria meccanica e vincitore dello scudetto con la Fanfulla del decathlon nei Societari 2012 -: temo soprattutto le gare di velocità, mio storico tallone d'Achille, e la reazione del mio corpo all'alba di domenica quando disputerò l'undicesima gara. La difficoltà di questa prova è però soprattutto restare concentrati per 12 ore e 10 specialità diverse al giorno». Nelle pause Bagnolo potrà fare il tifo per Martina Roncoroni, 19enne compagna di squadra ma anche fidanzata. Roncoroni, uno dei principali prospetti del campo di atletica di Lodi, affronterà il tetradecathlon tra le Assolute ma anche tra le Under 20, opposta ad altre due atlete italiane per un derby tutto azzurro. Il suo Europeo è soprattutto una rivincita: «A fine dicembre mi sono infortunata al ginocchio, non sono potuta arrivare al top ai tricolori Juniores di eptathlon e così io e il mio coach Federico Nettuno abbiamo puntato tutto sui tricolori Assoluti. Purtroppo all'ultimo momento un cavillo regolamentare mi ha escluso dalla rassegna e così ho puntato dritto al tetradecathlon». Una prova che la incuriosisce più che spaventarla: «Soprattutto per il mezzofondo ma anche per i 200 e i 400 ostacoli che non ho mai affrontato». Prima delle 14 gare del week end Martina avrà un impegnativo prologo: oggi si giocherà l'ammissione alla facoltà di design al politecnico di Milano.

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