Sentiero delle lucciole, quando i piccoli imparano nella natura

Alla cascina Fanzago di Lodi un progetto pedagogico per bambini da 3 a 6 anni

Quando un pezzo di legno può diventare la spada di un pirata o di un cavaliere, oppure una bacchetta magica, e un tronco può essere uno scivolo, uno schiacciasassi, o qualsiasi cosa un bambino possa immaginare. Ogni giorno, la natura diventa il teatro di mille avventure per i piccoli del “Sentiero delle Lucciole”, progetto pedagogico rivolto ai bambini dai 3 ai 6 anni, che si propone di rispondere ai loro bisogni attraverso una quotidianità che si svolge principalmente all’aria aperta a contatto con la natura. A raccontarlo sono Carlotta Emanuele, Claudia Vidali e Alice Serviati, le tre educatrici che accompagnano i bambini in questa esperienza. «Noi tre, ma ovviamente insieme ai genitori – precisano le educatrici -. Questo non è un servizio a cui affidare i propri figli: noi chiediamo ai genitori, nei limiti dei loro impegni e delle loro disponibilità, di essere partecipi del progetto, nell’ottica di una comunità educante in cui il bambino sia messo al centro, e ci sia continuità tra quello che vivono qui e le esperienze che fanno a casa».

Il punto di partenza, però, è consentire ai bambini di vivere la propria quotidianità principalmente all’aperto: «Questo progetto è diverso da un asilo sotto molti aspetti – racconta Carlotta Emmanuele -: ad ogni bambino si dà il tempo di raggiungere i propri obiettivi, si dà loro libertà di esplorare l’ambiente e trovare i propri limiti e le proprie soluzioni, imparare a convivere con ciò che li circonda e prendersi cura dell’ambiente e degli animali».

I bambini, infatti, non sono soli nel grande prato che costituisce il “campo base”: «Ci sono anche due galline, un gallo e due cagnoloni – spiegano -, e poi tutto il progetto si inserisce nel contesto di una cascina dove vivono alcune famiglie e c’è un orto sociale. Spesso, poi, proponiamo delle passeggiate nella zona circostante, fino al parco del Pulignano, che per i bambini è un vero e proprio bosco, dove a maggio andiamo sempre la sera a vedere le lucciole, da cui il nome del progetto».

In questo modo, i bambini convivono con l’alternarsi delle stagioni, assistendo a questo cambiamento sempre all’aperto: «Generalmente stiamo all’aperto, a meno che proprio non diluvi o faccia troppo freddo, nel qual caso abbiamo un salone interno. Per molti è la prima volta che vivono un’esperienza così intensa, perché non si tratta di fare una gita, ma di vivere la propria quotidianità in mezzo alla natura. All’inizio qualche famiglia era un po’ spaventata, ma col tempo capiscono che più tempo si passa all’aperto e meglio è: abbiamo anche sperimentato che i bambini si ammalano meno». Anche lo spettro del Covid fa meno paura alla cascina Fanzago, visto che il naturale distanziamento che si può mantenere all’aria aperta ha reso meno complicato gestire la ripresa delle attività.

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