LODI Sul sottopasso è polemica: «Così i lavori solo dopo il 2022»

Sull’avvio del cantiere resta il nodo Ferrovie, critiche dal Pd

Sul raddoppio del sottopasso di via Nino Dall’Oro manca l’ok finale di Ferrovie. È il passaggio chiave che serve per definire i tempi del cantiere e la sua programmazione, visto che sarà necessario rallentare la linea dei treni sulla tratta Milano- Piacenza. Il Broletto sta per concludere la progettazione esecutiva dell’opera, ma lo scoglio maggiore sarà la trattativa con Rfi per far scattare i lavori.

Uno scenario che rischia di rallentare l’ampliamento del tunnel per pedoni e ciclisti. E ieri il Partito democratico ha puntato l’indice sull’amministrazione del sindaco Sara Casanova. «I lavori potrebbe non iniziare entro la fine del mandato - sottolineano i “dem” guidati da Simone Piacentini - e soprattutto potrebbero concludersi tra diversi anni . Un fatto che desta scalpore e indignazione. E non si può che rimanere senza parole di fronte alle affermazioni del sindaco Casanova, la quale afferma di aver ereditato un progetto irrealizzabile e che solo a breve si approverà il progetto esecutivo. Una qualsiasi amministrazione “normale”, trovandosi all’insediamento la possibilità di risolvere un nodo critico per la mobilità cittadina, si sarebbe dedicata con grande impegno alla conclusione della progettazione, con i miglioramenti necessari che si approntano dalla fase preliminare a quella definitiva, per di più per un’opera così complessa». Il Pd ha quindi ricordato la scelta della giunta Casanova di voler puntare anzitutto sulla piscina Ferrabini, ma senza successo: «La maggioranza di centrodestra ha deciso, in modo clamoroso, di spostare i fondi dedicati al raddoppio dello sottopasso, perché aveva fretta di riconsegnare la piscina Ferrabini ai lodigiani. Quella scelta, compiuta ormai quattro anni fa, ha tardato in modo deciso un iter già di per sé complicato».

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