COVID Super Green pass e test per il lavoro. «Le restrizioni solo per i No Vax»

Mercoledì le misure di emergenza all’attenzione della cabina di regia e del governo

È convocata per oggi la cabina di regia del governo e contestuale consiglio dei ministri per assumere le nuove misure contro il peggioramento della pandemia. Da quanto emerge si parla di super Green pass, ovvero certificato solo per chi si è vaccinato (oggi viene rilasciato anche dopo un tampone), tampone per accedere al lavoro, ma anche riduzione della durata del pass da 12 mesi a 9 mesi.

«Se ci saranno delle restrizioni, dovranno riguardare solo quelli che non sono vaccinati, cioè gli egoisti» ha detto Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, a Tgcom24. «Chi non vuole vaccinarsi - ha spiegato il ministro - dovrà fare casa-lavoro. Quindi niente cinema, teatro, sci, albergo, ristorante... Perché metterebbe in pericolo gli altri. Chi invece è vaccinato - la semplifico molto - ha il via libera a tutto, perché ha fatto una scelta di responsabilità e non di egoismo». Sul fronte della terza dose, l’Austria ha deciso di anticipare l’iniezione a quattro mesi dall’ultima dose, per questo il governatore campano De Luca ha sferzato il governo chiedendo di accelerare sui sanitari: «A Palazzo Chigi dormono». Ieri in Italia, ha riferito il sito del governo, sono state somministrate 21.285 prime dosi di vaccino, portando il totale a 47.008.701 di italiani che hanno avuto almeno una dose, pari all’87,04% della popolazione over 12. Era dal 26 ottobre che non si registrava un risultato così alto di prime somministrazioni. Bene anche le terze dosi che lunedì sono state 163.776 (4.125.041 in totale tra addizionali e booster). «Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022» ha invece detto l’Oms prevedendo che il totale dei morti supererà i 2,2 milioni entro la primavera. Per invertire questa tendenza, spiega l’Oms, è necessario assumere un approccio «vaccino più», cioè assumere i vaccini standard e il booster.

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