COVID E SCUOLA I presidi: «Così il rientro è ingestibile». Chieste almeno due settimane di Dad

Lettera al governo di 1500 dirigenti. All’università possibili sessioni d’esame e di laurea a distanza nei mesi di gennaio e febbraio

Redazione web

Covid e scuola, il confronto rimane caldissimo. Anche ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito che l’obiettivo è quello di «tornare nelle aule in presenza e in sicurezza». In merito alle differenze previste nei nuovi protocolli, Bianchi ha spiegato che «fra studenti vaccinati e non vaccinati c’è un diverso grado di protezione. I bambini nella fascia di età 5-11 anni hanno un tasso di vaccinazione dell’11% mentre quelli più grandi sono molto più avanti: quasi l’84% ha ricevuto la prima dose e il 75% la seconda, sono situazioni molto diverse». Bianchi ha anche invitato tutti a vaccinarsi «sia i ragazzi più piccoli che quelli più grandi».

Intanto, però, arriva l’appello dei presidi, che reputano il rientro ingestibile e chiedono 15 giorni di Dad. «Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è preferibile a una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa» si legge in una lettera firmata da circa 1500 presidi e indirizzata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dell’Istruzione.

«A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto», si legge nella lettera. Inoltre - spiegano ancora - la nuova variante «colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi». Per lo stesso motivo, il ministero dell’Università e della Ricerca ha previsto che, in via del tutto eccezionale, le sessioni di esame e di laurea, a gennaio e febbraio, possano essere svolte a distanza.

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