COVID Decisa la chiusura per le discoteche
Una nuova stretta per le mascherine

Rischio assembramento, i gestori: «Il governo dovrà compensare le perdite»

Passato il ferragosto si spengono le luci in discoteca. Il governo ieri ha infatti deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e «locali assimilati», a partire da oggi fino al 7 settembre in tutta Italia. La decisione è arrivata ieri quando i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Speranza, Boccia e Patuanelli, si sono uniti in videoconferenza con i governatori regionali per un vertice urgente, dopo il continuo aumento dei contagi. Previsto comunque un aiuto economico per i gestori. Nel testo è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale. Come finora invece è accaduto, nonostante il Dpcm del 7 agosto non prevedesse la riapertura dei locali, anzi: «Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». Fino a ieri, solo due Regioni avevano autonomamente deciso di chiudere i locali da ballo: Calabria e Basilicata.

E non finisce qui: nell’ordinanza il governo ha deciso anche una nuova stretta sull’uso della mascherina che «dalle 18 alle 6», su tutto il territorio nazionale, sarà obbligatoria anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti».

Immediata è scattata la protesta dei gestori, pronti chiedere compensazioni come il taglio dell’Iva al 4% e la possibilità di chiedere la Cig per i lavoratori a causa dell’ipotizzato danno da quasi 4 miliardi per la sospensione delle attività. Ad oggi «solo il 10% dei circa 3.500 locali da ballo che ci sono in Italia ha riaperto dopo il “lockdown” e ci vengono a dire che è questo che crea problemi?» ha detto Gianni Indino, presidente del sindacato locali da ballo dell’Emilia.

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