A Sant’Angelo la Basilica diventa il teatro vivente della Passione di Gesù Cristo

È tornato domenica il tradizionale appuntamento con la rappresentazione del gruppo Nuovi Orizzonti

Una basilica gremita, che ha rotto il silenzio a termine rappresentazione per omaggiare con un lungo applauso il centinaio e più di partecipanti alla Passione di Cristo.
Nella Domenica delle Palme, a Sant’Angelo è tornato dopo tre anni l’abituale appuntamento organizzato dal gruppo Nuovi Orizzonti. Come anticipato però nelle scorse settimane, il tutto è avvenuto in una forma nuova. Non più una serata itinerante per San Rocco, ma una collaborazione, che ha visto coinvolte le parrocchie dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, Maria Madre della Chiesa e Santo Stefano Protomartire, che ha portato allo svolgimento della Passione di Cristo tra l’altare e la navata centrale della basilica. Nel 2019 a fermare la rappresentazione la pioggia, nei due anni successivi il Covid19. Domenica erano almeno in 300 i presenti, tra cui rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle associazioni, oltre ad una delegazione da Quarona del gruppo culturale Amici del Venerdì Santo, per il decimo anno dell’iniziativa nata nel 2009.

Quattro le macroscene recitate, dall’orto dei Getsemani al processo di Gesù, passando per il giudizio di Pilato per terminare con la crocifissione, inframezzate da letture di salmi e canti intonati dai cori delle parrocchie. Un lavoro di squadra, più di cento i coinvolti, per un grande risultato anche a livello web. L’evento è infatti stato trasmesso sul canale YouTube della parrocchia dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini superando le 600 visualizzazioni in meno di 24 ore. «Dopo che per tre lunghi anni non abbiamo potuto condividere questo grande dono che i nostri giovani ci fanno, oggi (domenica, ndr) in un assetto diverso, credo che abbiamo ricevuto nuovamente una grande testimonianza – ha ricordato don Angelo Manfredi, parroco di Maria Madre della Chiesa e Santo Stefano Protomartire -. Mi faccio loro voce e dedico questo momento alle tante persone che sono mancate in questi due anni, in particolare per via del contagio. E un pensiero va anche a tutti quei crocifissi ricordati da Papa Francesco nell’Angelus».

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