Un’alleanza culturale tra Lodigiano e Sudmilano

Il commento di Marco Ostoni

Un asse comune per allacciare interessi comuni soprattutto negli ambiti del turismo e della cultura.

L’incontro informale avvenuto in settimana fra il sindaco di Melegnano Vito Bellomo e il “collega” di Lodi Andrea Furegato, ritrovatisi nella cittadina sul Lambro per avviare una discussione circa possibili collaborazioni e sinergie fra le due realtà, è una bella notizia, che va in una direzione che chi scrive sostiene da anni, auspicandone l’allargamento anche alle altre realtà maggiori lungo la via Emilia (San Giuliano e San Donato) e la Paullese (Peschiera e Paullo), in considerazione dei legami esistenti fra tali centri e dei possibili intrecci virtuosi attivabili per mettere in campo progetti e proposte comuni capaci di promuovere il turismo culturale fra Sudmilano e Lodigiano.

Nell’incontro, per nulla ostacolato (e anche questa è una bella notizia) dalla differenza di età, di esperienza e di compagine politica di appartenenza dei due primi cittadini - il Pd per Furegato, Forza Italia per Bellomo - si è parlato, fra l’altro, di allungare fino a Melegnano l’esperienza vincente del Festival della fotografia etica, fiore all’occhiello della programmazione culturale lodigiana peraltro già approdato nella vicina San Donato anche se soltanto nella forma di una partnership per l’allestimento di mostre “diffuse” in città.

Un’idea intrigante, senz’altro, stante anche la qualità acclarata e la solidità dell’evento curato dal sodalizio di Progetto Immagine, da anni un punto di riferimento per gli amanti dei “clic” d’impegno sociale ben oltre l’ambito locale, con effetti di traino anche sull’intero comparto turistico.

Ma l’auspicio è che sia solo l’inizio di un percorso virtuoso che “unisca i puntini” delle diverse proposte migliori che le varie realtà sudmilanesi hanno saputo, negli anni, mettere in piedi, travalicando i propri ristretti confini ed estendendoli fino al Lodigiano e alla metropoli meneghina.

Manifestazioni come il festival del Giallo di San Giuliano, il premio letterario Lago Gerundio di Paullo, per fare alcuni esempi, ma - perché no - anche le programmazioni musicali e teatrali delle diverse città, opportunamente reimpostate e collegate in percorsi culturali unitari, potrebbero diventare appuntamenti territoriali di richiamo, mettendo insieme idee ed energie in una logica di rete che ne consentirebbe anche la crescita a fronte della condivisione dei costi.

Lo stesso, e se ne è già scritto da queste colonne, potrebbe realizzarsi con la messa a sistema dei principali beni del patrimonio architettonico e religioso di zona (con le “punte” di Viboldone, di Rocca Brivio e del Castello mediceo) in tragitti di turismo culturale in cui coinvolgere pubblico e privato in modo virtuoso.

Certo, occorre da parte dei comuni una visione più ampia e una capacità di coordinamento e di iniziativa non da poco, viste anche le fatiche a svolgere tali mansioni da parte di Città metropolitana e Provincia di Lodi, ma la sfida può davvero condurre a risultati interessanti e il fatto che due sindaci hanno accettato di coglierla, almeno limitatamente alle loro città, può fare da traino e da esempio per gli altri. Accodatevi, allora!

© RIPRODUZIONE RISERVATA