Tra Leopolda e Idee Italia

è già campagna elettorale

di Stefano De Martis

Per chi non lo avesse ancora compreso, vale la pena ricordare che le prossime elezioni saranno essenzialmente una competizione tra partiti. Le coalizioni di cui si parla nel centro-destra e nel centro-sinistra – il M5S teorizza da sempre il suo “splendido isolamento” che è insieme la sua forza e la sua debolezza – sono in realtà degli accordi elettorali per poter vincere in quella quota minoritaria di collegi uninominali che la legge elettorale prevede, a fronte di un impianto largamente proporzionale. Sulla scheda gli elettori troveranno i simboli dei partiti e in Parlamento non ci saranno, per esempio, deputati e senatori del centro-destra, ma di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia.

Analogamente per i partiti dell’altro fronte e per quelli che entreranno nelle Camere in solitaria. Se e come sarà possibile formare una maggioranza di governo resta il grande tema del dopo voto. Per adesso ciascuno dei tre poli più rappresentativi si comporta come se avesse la concreta possibilità di avere i numeri per governare in proprio – dichiarare eventuali alleanze future è rischioso in termini elettorali – mentre tutti sanno che ogni ipotetica maggioranza non potrà che nascere da accordi tra i singoli partiti presenti in Parlamento.

Questo non vale soltanto per la più citata tra le soluzioni potenziali – la “grande coalizione” Fi-Pd – ma anche per opzioni che possono apparire fantascientifiche e che pure sono comparse nelle cronache (la più ardita è un governo di minoranza del M5S con l’appoggio esterno di Lega e/o Mdp). Ovviamente tutti gli interessati respingono come illazioni questi scenari e li attribuiscono alla propaganda degli avversari. In realtà, purtroppo, lo scenario che al momento sembra più probabile è quello dell’impossibilità di costruire una maggioranza e di un ritorno in tempi brevi alle urne.

In ogni caso la campagna elettorale è di fatto già iniziata e i partiti, appunto, si presentano con le loro iniziative politico-programmatiche. Nello scorso week end si sono svolte la “Leopolda” del Pd e “Idee Italia” di Fi. A una settimana di distanza tocca alla Lega con i suoi gazebo e al nuovo soggetto a sinistra del Pd (Mdp, Sinistra Italiana e “Possibile”), che tiene l’assemblea di fondazione proprio nel giorno successivo allo sciopero generale proclamato dalla Cgil, in seguito alla rottura con il governo sulle pensioni. L’assemblea è stata spostata di ventiquattr’ore per non farla coincidere con le manifestazioni del sindacato guidato da Susanna Camusso, ma inevitabilmente la tempistica dei due eventi ha rinfocolato le polemiche sul ruolo “politico” della Cgil. Meno di quanto si potesse immaginare, per la verità.

Molto più aspro è lo scontro che si è aperto tra Pd e M5S (e Lega) sul fronte delle fake news, le “bufale” diffuse su internet per influenzare l’opinione pubblica con precise strategie di disinformazione.

Esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario per consentire agli elettori di formarsi un giudizio consapevole e razionale.

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