
Editoriali / SudMilano
Lunedì 20 Gennaio 2025
Sudmilano, bene la svolta sulla metropolitana ma resta irrisolto il nodo dei finanziamenti
Il commento di Marco Ostoni
La notizia del momento, per il Sudmilano, riguarda senza dubbio il tema dei trasporti ed è, in linea di principio, una buona notizia: Metropolitane Milanesi ha comunicato l’intenzione di allungare fino a Peschiera Borromeo la linea 3 della MM, bocciando l’ipotesi della metrotranvia fino a Paullo. Le reazioni non sono mancate e sono perlopiù positive, ma il fatto di fermare il prolungamento a Peschiera (con una possibile, futura, ulteriore estensione sino a Vigliano) ha fatto storcere il naso ai comuni più a sud, per i quali l’opzione suggerita da MM rimane quella tradizionale: il potenziamento del trasporto su gomma. Un’opzione poco risolutiva circa i problemi del traffico e che avrà inevitabilmente contraccolpi sul piano dell’impatto ambientale. Ma tant’è, come si dice a Milano, “piutost che nient, l’è mei piutost”. E il “piutost” in questione è di quelli importanti.
C’è tuttavia un tema che, al momento, sembra restare sottotraccia, ma che è IL tema e lo è ormai da quasi tre decenni: i finanziamenti. Siamo davvero sicuri, che annunci a parte, l’operazione abbia le “spalle coperte”? Il dubbio rimane, perché sin qui tutti i progetti avanzati a vario livello e dai diversi soggetti in questione si sono arenati sul pantano delle disponibilità economiche e delle priorità di spesa. A costo di fare i San Tommaso del caso, insomma, le amministrazioni coinvolte faranno bene a chiedere con forza di vedere i numeri e capire, soprattutto, chi pagherà cosa oltre che quando. Con tutte le difficoltà che la rete delle FS paga a livello nazionale, come i fatti delle ultime settimane vanno palesando, e che nemmeno la pioggia di finanziamenti resa possibile dal PNRR è bastata - almeno sin qui - a risolvere; chi sarà a metter mano al portafogli per prolungare la metropolitana a sud di San Donato non è questione da poco.
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Una seconda riflessione cui vogliamo qui dedicare qualche riga concerne un altro tema forte del Sudmilano: quello del suo sviluppo demografico. Gli ultimi dati disponibili e presentati sulle colonne del “Cittadino” nei giorni scorsi fotografano una situazione che risulta ormai cristallizzata da qualche anno, ma che merita un supplemento di analisi. Le città che trainano l’aumento della popolazione sono soprattutto San Giuliano, che ha varcato la soglia simbolica dei 40mila abitanti, e Melegnano (sopra i 18mila), appetibili per diverse ragioni e da due diversi bacini (Milano e primo hinterland la prima, i centri minori del Melegnanese la seconda); gli altri “big” del territorio - San Donato e Peschiera - sono invece al palo.
Abbiamo già avuto modo, in passato, di affrontare la questione, ma è chiaro che il tema del costo degli alloggi resta il principale a muovere le scelte di chi decide di trasferirsi nel Sudmilano o di spostarsi al suo interno. E sia la cittadella dell’Eni, sia Peschiera pagano lo scotto della vicinanza a Milano e del prezzo elevato degli immobili, tanto di proprietà che in affitto. I nuovi lotti in costruzione, soprattutto a San Donato, faranno quasi certamente alzare la soglia dei 32mila abitanti ormai ferma da un ventennio, ma il livello non certo popolare delle costruzioni avviate e in itinere porterà in città prevalentemente persone in uscita da Milano e non consentirà una discesa dei prezzi. Mentre continuerà il travaso dei più giovani e delle famiglie a basso reddito verso San Giuliano. Città, quest’ultima, che a fronte di una galoppata ventennale (nel 2002 aveva gli stessi abitanti di San Donato) si trova oggi a doverne gestire le conseguenze, con non pochi problemi anche di tenuta sociale.
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