Sono mille le iniziative, ma la scuola è protagonista

di Alberto Campoleoni

La scuola comunità educante, al centro dell’attenzione educativa verso i minori e della sensibilità prospettica per la costruzione di un mondo migliore. Detto così sembra uno slogan ma, a ben vedere, è il senso delle iniziative che si sono susseguite nei giorni scorsi all’interno degli istituti scolastici italiani, in occasione di due importanti ricorrenze: la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (il 20 novembre) e la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (il 25 novembre). Due Giornate che insistono su temi forti della nostra società contemporanea e probabilmente di tutti i tempi e che hanno avuto ampia risonanza. Per certi versi, si tratta di due Giornate accomunate dall’attenzione verso i più deboli: bambini e adolescenti, appunto, insieme alle donne così spesso vittime - lo riferiscono le cronache - di violenze e discriminazioni.

La scuola, naturalmente, non può tirarsi indietro. La Ministra Valeria Fedeli, intervenendo in occasione della Giornata del 20 novembre, ha spiegato: “Le bambine e i bambini, le adolescenti e gli adolescenti hanno diritti che vanno tutelati e salvaguardati. Tanto più che loro stessi, per via della giovane età, spesso non sanno di possederli. Non discriminazione, pieno sviluppo, libertà di pensiero e di espressione, diritti alla salute e all’istruzione”. L’apposita Giornata “ci ricorda che questi e molti altri ad essi collegati devono essere gli obiettivi della nostra azione di comunità educante quando parliamo di infanzia e di adolescenza”. Sempre. In occasione della Giornata del 25 novembre, invece, il Ministero ha rilanciato in tutti i modi possibili a cominciare dai social le Linee guida nazionali per la promozione dell’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere, presentate ufficialmente dalla Ministra Fedeli già in ottobre, nell’ambito del lancio del Piano nazionale per l’educazione al rispetto. Non solo, proprio la Ministra Fedeli è stata protagonista di un’iniziativa speciale a Roma, nell’ambito del Cortile degli studenti, insieme al cardinale Gianfranco Ravasi: un’occasione di confronto e dialogo con studentesse e studenti delle scuole superiori romane per approfondire le origini del fenomeno e le possibili azioni di contrasto. E molto si è fatto anche nelle scuole, dove in diversi modi è stata ricordata la tematica della violenza contro le donne. Anche con gesti simbolici, come ad esempio l’indossare un capo di vestiario rosso.

Mille iniziative, ma un denominatore comune: la scuola è protagonista nella promozione del rispetto delle persone e nella prevenzione della violenza. Non da sola, certo. E lo sa, al punto che proprio nei giorni scorsi è stato lanciato il Patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia. Un altro tassello per crescere nella consapevolezza educativa delle tante agenzie che hanno a che fare con i più giovani. Insistere in particolare sull’educazione al rispetto delle diversità, alla parità tra i sessi, alla libertà dai pregiudizi è importante. A scuola questo passa non solo attraverso le iniziative ufficiali quelle accennate ma ancora di più attraverso la pratica quotidiana delle relazioni in aula, nel gruppo dei pari come tra più giovani e adulti.

Tante volte la scuola si trova a misurarsi con gli insuccessi, anche su questi temi forti. Tuttavia non può mollare. Ogni volta si ricomincia e le occasioni ufficiali e pubbliche, sotto i riflettori, aiutano a rimotivare le pratiche ordinarie.

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